Ambiente

Parco Sartori di nuovo al centro delle critiche: giochi rotti e bagni fuori uso

foto Sessa

I residenti che frequentano Parco Sartori fanno sentire la loro voce sulle condizioni di questo  parco “bellissimo”, come lo definisce Gianpaola Costanzo, che insieme a Giovanni Zelioli e a Moreno Pajerini, tutti e tre membri del direttivo del comitato di Quartiere 10, hanno fatto un breve tour tra le cose che non vanno in questa area verde molto frequentata. A lamentare i problemi sono soprattutto i residenti anziani, le signore che nelle prime ore del pomeriggio si ritrovano sulle panchine per fare quattro chiacchiere; e poi mamme, papà e nonni che accompagnano i bimbi piccoli. Il problema è essenzialmente la mancanza di giochi e la chiusura della giostra: le attrezzature rotte, ad esempio le altalene (ma ci sono anche panchine rotte) sono state rimosse e mai più sostituite; la giostra quest’anno è stata aperta solo per pochi giorni. Regole del mercato, si dirà, ma per i bimbi rimasti nel quartiere durante le lunghe vacanze estive, il problema c’è stato.

 Il bagno è fuori uso da tempo: chiavi e pulizia una volta erano di competenza del gestore della giostra, ma nei periodi di assenza non vi provvede nessuno. Se un tempo il problema principale erano i rumorosi bivacchi serali – soprattutto di persone straniere – questo non sembra più un problema scottante: “Adesso si mettono là – afferma Costanzo indicando un angolo decentrato – si sono portati anche il bidone per metterci dentro le bottiglie vuote”. Sul retro dell’asilo nido Navaroli, in un angolo senza illuminazione, fazzolettini e siringhe: “Ci vorrebbe un punto luce”, è la richiesta. “Lo vede quel tavolo di legno? Non è fissato a terra e chi viene qui di sera lo sposta dove gli fa più comodo”. I campi da basket intitolati a Robi Telli, fiore all’occhiello di parco Sartori, hanno perennemente le retine dei canestri rotte: a questo pare proprio non esserci manutenzione che tenga. Poco più avanti, c’è il campo di calcio senza reti alle porte, e ciò che resta dei muri del comparto Frazzi: “Chissà se sono stabili quei mattoni”, si chiedono i residenti.

E poi, ancora nell’area giochi, quella più vicina alla scuola d’infanzia Martiri: qui la staccionata in legno c’è a corrente alternata, e il castello centrale presenta tanti punti con il legno spezzato, dove è facile prendere delle schegge. Tra le richieste, in questa parte del parco, una o due telecamere che inquadrino proprio i giochi senza schermatura delle piante.

Cremona è una delle città d’Italia con le più alte quote di aree di verde urbano pro capite: la manutenzione è evidentemente un problema a cui il Comune sta cercando di porre rimedio, sia con la collaborazione coi privati, sia mettendo a punto nuovi sistemi di finanziamento – soprattutto del verde – che consentano di intervenire con più tempestività sulle segnalazioni. g.b.

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