Politica

Governo giallo-rosso, Soldo su dichiarazioni Pizzetti: 'Non esistono vincoli di mandato'

Non si stupisce più di tanto della mancata fiducia al governo giallo-rosso da parte di Luciano Pizzetti, il segretario provinciale del Pd Vittore Soldo. In molti, tra i Dem cremonesi lo hanno sollecitato ad intervenire dopo l’improvvisa svolta decretata dalla fine dell’esperienza di governo Lega – 5 stelle. E dopo l’inatteso no alla fiducia al nuovo governo da parte di Luciano Pizzetti, uno dei due deputati Pd (l’altro è stato il piemontese Portas) che si sono smarcati dalla decisione del partito. Le dichiarazioni di Pizzetti all’indomani del voto hanno lasciato il segno tra militanti e quadri di partito locali: molti esprimono stupore, altri indignazione per una scelta che potrebbe essere ulteriore motivo di isolamento per il nostro territorio. E in attesa dell’assemblea provinciale prevista entro settembre, a cui parteciperà lo stesso Pizzetti, Soldo affida ad un lungo comunicato la sua disamina sulla situazione politica nazionale.

IL QUADRO GENERALE – “E’ finalmente cambiato il corso di questa legislatura: con la fiducia votata nelle due camere, all’inizio di questa settimana, possiamo ricominciare da dove l’Italia si era fermata il 4 marzo 2018 e riprendere a risalire la china della crescita, seppur nel frattempo, il governo giallo-verde, abbia fatto di tutto per invertire numeri e tendenze che i Governi Renzi e Gentiloni erano riusciti a innescare. Nell’arco di questo ultimo anno e mezzo, l’Italia ha perso terreno e oltre ad un contesto economico europeo e internazionale non così favorevole, l’azione di Governo messa in campo da Salvini e Di Maio non solo non ha portato a fare in modo che l’Italia tenesse testa alla stagnazione ma ha addirittura fatto in modo che tutti gli indicatori di crescita, fossero negativi: abbiamo perso terreno, siamo meno competitivi nel contesto internazionale e perdiamo fiducia come paese su cui investire”

GOVERNO GIALLO-ROSSO, NON LA PRIMA SCELTA, MA UN BENE PER IL PAESE – “A Valle dei deliri da Mojito, si è aperta la possibilità di fare in modo che la legislatura potesse continuare nel caso in cui il Partito Democratico si rendesse disponibile a fare un accordo di Governo con i 5Stelle: così è stato e nonostante i timori e la ritrosia di molti di noi, della base come dei più alti dirigenti del PD, si è fatto quello serviva in questo momento di grande fragilità. Si è data una guida al Paese”.

“A livello locale abbiamo affrontato questo passaggio chiedendo ai nostri militanti di partecipare ai due  momenti di confronto che abbiamo organizzato nell’ambito delle Feste dell’Unità, in svolgimento nel mese di agosto. Oltre ad una partecipazione molto alta sia in termini numerici che di qualità degli interventi, abbiamo avuto un riscontro chiaro: in altre condizioni avremmo preferito non fare un Governo con i 5Stelle, anche e non solo per le differenze di stile e di storia che ci distingue. Fatto salvo questo sentire diffuso, dalla grande maggioranza dei militanti è uscita la volontà di far prevalere il bene del paese rispetto alle divergenze con un movimento che è così liquido da cambiare alleanza di Governo senza colpo ferire. Abbiamo deciso tutti insieme di metterci a servizio del Paese, perché per senso di responsabilità, serietà e rigore, era ed è stato giusto farlo”.

IL VOTO DI PIZZETTI? NON ESISTE VINCOLO DI MANDATO – “Premetto che l’on. Pizzetti ha espresso a me e di fronte ad un’assemblea di militanti il suo pieno favore all’operazione politica che si è poi concretizzata e si è esplicitamente speso perché questo avvenisse. Lo stesso on.Pizzetti, prima del voto di fiducia al Governo, e dopo aver appreso di quale sarebbe stata la composizione del nuovo esecutivo, mi aveva informato che era orientato a non partecipare al voto di fiducia per un suo dissenso rispetto alle scelte fatte, fatto salvo non ci fosse stato un problema di quorum che avrebbero reso difficile la partenza del nuovo corso della legislatura.
“La posizione del PD Provinciale così come la mia personale e quella della maggior parte dei dirigenti locali è a favore della fiducia del nuovo esecutivo ma ciò non toglie che, credo, si sia innescato un interesse, a tratti, un po’ morboso, rispetto a cosa sarebbe successo dopo alla presa di posizione di Luciano Pizzetti rispetto alla fiducia al nuovo Governo. Sgombro subito il campo: niente. O meglio, spero che questo ci porti a discutere di più e meglio rispetto al senso e al modo di fare Politica. Faccio inoltre presente che se dovessi aprire una discussione sul tema della disciplina di partito e mi mettessi a piantare un chiodo per tutte le volte che non è stata contemplata passerei il tempo a fare solo quello: non esistono vincoli di mandato e ciascuno si deve sentire responsabile per il ruolo che è chiamato a ricoprire. Questo vale per i rappresentanti istituzionali di ogni livello come per i membri delle segreterie di partito o a chi viene coinvolto in tutte le riunioni dove si decide qualcosa: ciascuno inizi a pensare alla propria disciplina, così poi, potremo aprire e chiudere anche questo tema di confronto.
Ci aspetta un periodo in cui sarà importante fare sistema e pensare a come fare in modo che la nostra provincia ed il nostro territorio, venga considerato per quello che è e per le potenzialità che può esprimere: mi riferisco ai temi delle infrastrutture ma a molti altri temi rispetto ai quali sarebbe importante uscire dalla competizione di cortile per far prevalere il bene comune: sia i partiti che i corpi intermedi provinciali, così come le associazioni di categoria devono ricominciare a fare sistema. Se non lo faremo pagheremo e faremo pagare un prezzo altissimo ai nostri cittadini. Inoltre faccio presente che qualora, il nuovo Governo dovesse prendere in considerazione la possibilità di promulgare una nuova legge elettorale, come sembra, questo significherà la necessaria ridefinizione dei collegi elettorali. Questo per il nostro territorio potrebbe, rappresentare per il nostro territorio, un passaggio molto delicato. Questa credo sia una delle cose importanti da considerare dal punto di vista politico: tutto il resto rischia di essere solo contorno”.

L’INTERVENTO DI PZIZETTI A MARGINE DEL COMUNICATO DI SOLDO – “Sulla mia decisione di astenermi dal voto avevo informato sia il mio gruppo in Parlamento sia il Pd cittadino e se da un lato ho ricevuto alcuni messaggi di critica, dall’altra parte molte sono state anche le attestazioni di condivisione del mio pensiero”.
Pensiero che trae origine dai passaggi che hanno portato a formare il Conte Bis: “Come ho sempre detto, credevo vi fosse la necessità di un profilo di governo alto, che fosse veramente in grado di comunicare con la popolazione e di riscuotere consensi. Invece si è fatto semplicemente un mero accordo politico tra Pd e M5S, un governo in stile classico e ormai superato. Se si fosse lavorato per mettere in campo un Governo autorevole, il problema non si sarebbe posto”.
D’altro canto, Pizzetti ha agito “sulla base del fatto che quando sono stato eletto non c’erano in programma alleanze di questo tipo”.

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