Cronaca

Prova a 'rivendere' alla vittima il cellulare che gli aveva rubato: arrestato

Gli rubano il cellulare ed organizzano un ‘cavallo di ritorno’ (si ruba ad esempio un oggetto e lo si ‘rivende’ alla vittima, ndr) per recuperare i soldi prestati anni prima alla vittima, ma finiscono nei guai. E’ quanto accaduto nella giornata di ieri, martedì 2o agosto, presso la stazione di Ponte d’Adda a Pizzighettone intorno alle 17.00. A.V.L., nato a Crema nel 1984 e residente a Dovera, disoccupato e pregiudicato è stato infatti arrestato dai Carabinieri in flagranza per i reati di rapina in concorso, lesioni ed estorsione in concorso. Per gli stessi reati è stata denunciata anche T.N., nata a Cremona nel 1988 e residente proprio a Pizzighettone, anche lei disoccupata e pregiudicata.

I due sono stati identificati quali autori dei fatti avvenuti tra lunedì 19 agosto e il giorno successivo. Intorno alle 16.00 di lunedì, infatti, in via Zanoni a Pizzighettone, dopo aver minacciato un 37enne di Grumello Cremonese ed averlo colpito averlo colpito al volto con un pugno, procurandogli lesioni giudicate guaribili in sei giorni, i due si sono impossessati del suo telefono cellulare marca ‘Huawei’ del valore di circa 100 euro per dileguarsi subito dopo e contattarlo successivamente, fissando un appuntamento per le ore 15.00 del giorno successivo nei pressi della stazione ferroviaria di Ponte d’Adda al fine di estorcergli la somma di 200 euro in cambio della restituzione del cellulare stesso.

I militari hanno quindi predisposto servizio di osservazione, in pieno accordo con la Autorità Giudiziaria di Cremona opportunamente informata, hanno colto sul fatto A.V.L., sorprendendolo presso il piazzale della stazione ferroviaria e dei pullman mentre riceveva dalle mani della vittima la somma di denaro pattuita per la restituzione. Perquisito, al 35enne veniva rinvenuto il cellulare violentemente sottratto, che, riconosciuto, è stato perciò restituito all’avente diritto.

Gli accertamenti esperiti, hanno consentito di appurare che la vicenda è maturata nel mondo frequentato dagli assuntori di sostanze stupefacenti. A.V.L. infatti, noto pregiudicato per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti, su richiesta ed in accordo della propria fidanzata, si sarebbe rivolto al 37enne di Grumello, incontrato a Pizzighettone per ottenere la restituzione di una somma di 200 euro circa che, secondo la versione fornita dalla 31enne, T.N. gli avrebbe prestato due anni prima per aiutarlo nel pagamento di un affitto. Il 37enne, uscito di recente dopo un periodo di oltre due anni trascorsi in una comunità, avrebbe disconosciuto e negato la restituzione di tale somma, pertanto A.V.L., non accontentandosi della spiegazione e del diniego ricevuto, assieme alla fidanzata lo ha aggredito e dopo averlo malmenato e colpito con un pugno gli ha sottrato il cellulare che aveva con sé.

Subito dopo ha quindi organizzato quello che tecnicamente e convenzionalmente viene definito ‘cavallo di ritorno’, una vera e propria estorsione. In particolare i due hanno minacciato il 37enne di non ridargli più il cellulare se non dopo aver ricevuto il pagamento di 200 euro nel luogo e con le modalità degli stessi convenuti. Il 37enne dopo aver ricevuto le cure del caso presso il pronto soccorso per le lesioni ricevute, si è quindi rivolto ai Carabinieri denunciando quanto avvenuto. Da lì l’arresto di A.V.L. che alla consegna si è presentato da solo e che è stato fermato e tratto in arresto. Espletate le formalità di rito, è stato trattenuto, in attesa dell’udienza di convalida che si terrà nella giornata odierna.

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