Rischio sismico, l'allarme: nel Cremonese nessun viadotto è a norma
Sul territorio cremonese nulla è “a norma” rispetto al rischio sismico. A lanciare l’allarme sono stati il presidente della Provincia, Rosolino Azzali, e la dirigente Patrizia Malabarba, durante la riunione organizzata con le imprese per presentare gli imminenti lavori al peduncolo. Dopo il cambio del livello di sismicità, cresciuto di un grado dal 10 aprile 2016 con l’entrata in vigore della nuova Zonazione Sismica (DGR n. 2129 dell’11 luglio 2014), infatti, il territorio è stato inserito in zona 3, ossia a sismicità bassa (mentre prima era in zona 4, sismicità molto bassa). Questo ha comportato che strade, case ed edifici pubblici si siano improvvisamente ritrovati fuori norma in merito alla nuova normativa.
“Paradossalmente, dovremmo chiudere tutti i ponti” ha detto Malabarba. “Naturalmente non possiamo farlo, perché significherebbe bloccare completamente il traffico, ma non abbiamo neppure risorse a sufficienza per intervenire in tutti i contesti”. Si lavora quindi uno step alla volta, cercando di agire prima sui tratti più ammalorati. Come il peduncolo, appunto. “Anche gli edifici pubblici hanno lo stesso tipo di problema” sottolinea Azzali. “Per questo si sta lavorando con gli adeguamenti, un po’ alla volta”.
lb