Cronaca

Viabilità 'selvaggia' in via Rosario: residenti sul piede di guerra minacciano proteste

Gli animi sono caldi in via Rosario, e già si comincia a parlare di proteste, anche pesanti, per mettere un freno alla viabilità ‘selvaggia’: traffico congestionato, rumore assordante, velocità sostenuta a dispetto del limite dei 40 all’ora, transito di mezzi pesanti nonostante il divieto, assenza di dossi, passaggio a livello che crea code infinite alimentando lo smog, già abbondantemente presente, poca manutenzione e assenza di strisce pedonali. Questi i problemi che ormai da diverso tempo lamentano i residenti, che, schiacciati da una via martoriata dal traffico, non ce la fanno più. “La situazione è diventata insostenibile”, ha sottolineato Angelo Boraso, attorniato dai vicini di casa che sostengono di vivere nell’incubo, tanto che qualcuno aveva anche pensato di cercare casa altrove. “Il rumore del traffico è così assordante che neanche si sente la tv”, raccontano i residenti. “Non possiamo tenere aperte le finestre per il baccano, figuriamoci per lo smog. Non ci sono controlli, non ci sono dossi che limitano la forte velocità dei mezzi e non c’è manutenzione. Una pianta si è spezzata e nessuno è venuto a risolvere il problema. Al prossimo temporale sicuramente cadrà. Senza parlare della presenza di camion, il cui transito è vietato, ma che passano ugualmente in quanto il cartello con il divieto è posizionato in un punto tale per cui quando diventa visibile agli autisti, ormai è impossibile tornare indietro”. Ora la pazienza è finita e i residenti di via Rosario pretendono risposte dal Comune. Se non vedranno più controlli da parte delle forze dell’ordine, o se non verranno installati dossi e non ci sarà più manutenzione ed interventi per limitare il traffico e i passaggi dei mezzi pesanti, hanno minacciato proteste pesanti. Qualcuno ha ipotizzato addirittura di sedersi in mezzo alla strada impedendo il passaggio ai mezzi in transito. “Stiamo stanchi e al limite della sopportazione”, hanno detto. “Protesteremo fino a quando qualcuno ci ascolterà”.

Sara Pizzorni 

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