La Cremona - Mantova non
avrà mai vantaggi tali da
giustificarne la costruzione
L’autostrada Cremona-Mantova è tornata alla ribalta del dibattito pubblico nei mesi a ridosso della passata tornata amministrativa. Tanti esponenti politici hanno reclamato la realizzazione di quell’arteria, dichiarata come indispensabile, compresa anche nel patinato Masterplan 3C, documento a cura dell’Associazione degli Industriali con il coinvolgimento di 50 portatori d’interesse tra cui spiccano gli attuali sindaci dei 3 comuni pricipali della provincia e altri amministratori di centro-destra e centro-sinistra, il presidente della provincia, il ministro Toninelli, l’on. Pizzetti, il consigliere regionale Piloni. PD, 5Stelle, centro-destra e Lega: tutti evidentemente con la stessa idea di futuro e di sviluppo che continua a proprorre e imporre come motori dell’economia le infrastrutture in quanto tali.
Anche la cronaca di queste ore con il sì del Governo al TAV Torino-Lione sembra confermare questa unità d’intenti: tutti, con i dovuti distinguo, inesorabilmente SI TAV. Come il TAV, la resuscitata autostrada Cremona-Mantova non avrà mai vantaggi tali e flussi di traffico sufficienti da giustificarne la costruzione (più di 800 milioni di cui quasi 500 stanziati dalla Regione) e da garantire negli anni la remunerazione del gestore: quale pedaggio dovrebbero far pagare ai cittadini per non andare in perdita? Né potrà giustificare lo smembramento di decine di aziende agricole e il consumo di centinaia di ettari di terreno fertile. Nemmeno i cambiamenti climatici, di cui subiamo ogni giorno gli effetti, sembrano far riflettere la classe politica e imprenditoriale locale sui danni della cementificazione e del trasporto su gomma
Per tentare di fermare quello che si configura come un ennesimo scempio per il nostro territorio, oltre a continuare a fare controinformazione, parteciperemo al presidio che si terrà domani (martedì 30 luglio, ndr) a Milano quando la Regione Lombardia incontrerà gli enti locali coinvolti dal tracciato dell’infrastruttura. Il Comitato contro le autostrade TI-BRE e Cremona-Mantova, che ha indetto il presidio con l’adesione di decine di associazioni, non dice solo un NO netto e definitivo alla nuova autostrada ma propone un approfondito progetto alternativo all’autostrada consistente nella riqualificazione della ex statale che collega Cremona a Mantova, questa sì opera utile, che comporterebbe un ridotto consumo di suolo agricolo (solo 8 ettari e nessuna azienda agricola distrutta) e un impatto finanziario relativamente basso(130 milioni) e che toglierebbe il traffico pesante da quei comuni che oggi sono attraversati dalla statale.
Il progetto – ben accolto fra l’altro dai funzionari della Regione Lombardia a cui pochi giorni fa è stato presentato – libererebbe preziose risorse per i necessari interventi sul servizio ferroviario che collega oggi in modo inqualificabile (come i pendolari cremonesi sperimentano quasi ogni giorno) la nostra città agli altri capoluoghi. Siamo convinti che anche a livello locale si possa dare un importante contributo per invertire la rotta, rispettando il territorio e le sue risorse naturali, per costruire una nuova economia e una diversa mobilità preservando la salute, con lo sguardo rivolto alle generazioni che verranno dopo di noi. Il futuro si decide oggi: fermiamo l’autostrada e ogni devastazione del territorio, sosteniamo l’alternativa.
Francesca Berardi per il Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Federazione di Cremona e i circoli di Cremona, Piadena e Casalmaggiore