Cronaca

Case popolari, addio vecchie graduatorie: l'attacco di Virgilio al nuovo sistema regionale

Il vicesindaco e assessore all’Urbanistica e all’edilizia residenziale pubblica prende posizione contro il nuovo sistema di assegnazione delle case popolari deciso a livello regionale: “La persona al centro – afferma Andrea Virgilio in un post su Facebook -. Questo è da sempre il mantra di Regione Lombardia, un concetto condivisibile che tuttavia non sempre diventa concreto quando bussa alla porta dei cittadini e si declina nella loro quotidianità, infatti il rischio è che al centro ci sia la loro solitudine e non il loro bisogno.
“Un esempio su tutti è la riforma sulla casa approvata in pompa magna 3 anni fa e solo adesso in fase di attuazione. La legge prevede una modalità di assegnazione degli alloggi tutta incentrata su una piattaforma informatica regionale; infatti dal prossimo bando, per poter richiedere l’assegnazione di un alloggio, il cittadino dovrà registrarsi nel portale regionale, usufruire di una postazione online, accedere con user name e password e in autonomia compilare un programma solo recentemente illustrato ai tecnici comunali lombardi nell’ambito di qualche sporadico momento di formazione.
“I comuni dovranno mettere a disposizione alcune postazioni, eventualmente accompagnare le persone che tuttavia dovranno districarsi in piena autonomia all’interno del programma informatico. E’ pertanto naturale che abbiamo la preoccupazione di un percorso precario, difficilmente fruibile e ancora poco strutturato, un percorso che rischia di scaricare sui comuni, sulle Aler e sui cittadini le sue inefficienze nell’ambito di una riforma sull’abitare poco attenta agli aspetti organizzativi e alle diffuse situazioni di fragilità”.
Addio quindi alle graduatorie comunali finora utilizzate: ne aveva parlato qualche settimana fa anche il nuovo direttore dell’Aler Cremona – Mantova, Luca Rocchetti: “A breve saranno emessi gli annunci sulle modalità di presentazione delle domande, che entreranno nel vivo da settembre, compito dell’Aler sarà di fornire supporto tecnico alla compilazione, ci stiamo attrezzando”. 167 gli alloggi vuoti disponibili in tutta la provincia, un numero alto: “A Cremona – aggiungeva – nell’ultimo periodo stanno aumentando le disdette e sta diminuendo il numero di nuovi contratti, il divario è del 25%. Questo significa appartamenti che restano vuoti, alla lunga la situazione è allarmante”.
Dunque la corsa alla casa popolare sembra rallentata: forse di pari passo con la crisi del mercato immobiliare standard, che ha prodotto un gran numero di alloggi privati vuoti, con conseguente discesa dei canoni d’affitto, diventati competitivi con quelli di fascia medio-alta dell’edilizia pubblica. g.biagi

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