Cronaca

Indagine sul doping: chiesto il processo per il poliziotto e per gli altri tre imputati

Nella foto, da sinistra Catapano, Varriale e Losi

La procura di Cremona ha chiesto il rinvio a giudizio per i quattro imputati coinvolti nell’operazione sul doping ‘Good Drugs’ portata a termine lo scorso dicembre dagli uomini della squadra mobile di Cremona. Chiesto il processo per il poliziotto Vincenzo Catapano, 47 anni, che prestava servizio presso la sala operativa della Questura, per i due trentenni Biagio Varriale, di Cremona, e Loris Losi, di Codogno, e per il medico di Busto Arsizio Gabriele Alessandro Mara, che per l’accusa avrebbe confezionato una falsa ricetta di sostanze dopanti. Attualmente Catapano, Losi e Varriale, finiti prima ai domiciliari e poi con l’obbligo di firma, sono liberi.

A Catapano, per ora sospeso dal servizio, sono contestate le accuse di commercializzazione di sostanze dopanti, ricettazione di anabolizzanti, il cui acquisto è vietato dalla legge, e detenzione finalizzata allo spaccio di farmaci a base di nandrolone, considerato uno steroide anabolizzante ed inserito dal 2010 nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Secondo quanto emerso dalle indagini e dalle intercettazioni telefoniche, Catapano, Varriale e Losi, frequentatori di una palestra di Cremona, avrebbero ceduto ad altri atleti amatoriali le sostanze proibite.

In particolare, Catapano e Losi, sia in concorso tra loro che con condotte indipendenti, avrebbero commercializzato, “procurandoli a numerosi appassionati di body building, farmaci e sostanze farmacologicamente o biologicamente attive, idonei a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”. Lo avrebbero fatto, sempre per l’accusa, “al di fuori dei canali costituiti da farmacie aperte al pubblico, farmacie ospedaliere, dispensari e altre strutture”, “prendendo direttamente contatti con fornitori terzi e acquirenti e provvedendo direttamente all’approvvigionamento”. Sempre secondo la procura, i farmaci sarebbero stati forniti a Catapano da Varriale,  “con sistematicità, attraverso diversi canali di approvvigionamento”.

Da parte sua, tra il 2015 e il febbraio del 2018, Catapano avrebbe a sua volta ceduto a tre atleti un farmaco a base di nandrolone che deteneva presso la propria abitazione. Farmaco, questo, contenente una sostanza indicata nella tabella dei medicinali a base di stupefacenti e psicotropi. Losi, invece, tra il 2014 e il febbraio 2018 avrebbe ceduto lo stesso farmaco ad altri due appassionati di body building.

Al poliziotto è contestata anche la ricettazione, in quanto “al fine di rivenderli, e quindi di trarne profitto”, avrebbe ricevuto i farmaci da Biagio Varriale.

Il medico, invece, il 14 gennaio del 2018 avrebbe prescritto “falsamente a nome di una paziente il farmaco antitumorale denominato Anastrozolo, consegnandolo invece a Catapano”.

L’udienza preliminare è stata fissata al prossimo 10 giugno.

Sara Pizzorni

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