Cronaca

Trenord nell'inchiesta di Business Insider: puntualità sotto gli standard del 28%

Una vera e propria debàcle, quella di Trenord nel 2018, fotografata dal report pubblicato da Business Insider nelle scorse ore. Secondo il quotidiano online, la puntualità reale registrata è stata inferiore di 28 punti percentuali rispetto a quanto previsto dal Contratto di servizio, ossia 95%. Senza contare la situazione dei primi quattro mesi del 2019, quando, riferisce Business Insider, “la vetta più alta del ritardo mensile a febbraio ha toccato i -31 punti percentuali”.

I dati recuperati dai cronisti arrivano dal consuntivo segreto sulla produzione ferroviaria del 2018 e dei primi quattro mesi del 2019 compilato da Trenord. La fotografia di una situazione che comprende ritardi e soppressioni, ma sopratutto mancati introiti, che per il 2018 sono oltre 179 milioni di euro.

Guardando ai ritardi, partendo dal presupposto che il convoglio è considerato in orario se arriva a destinazione entro 5 minuti dopo l’orario previsto, secondo il report “nel suo mese migliore del 2018, cioè gennaio, Trenord è riuscita a raggiungere solo l’89%” scrive Business Insider. Per il resto, un vero disastro: a febbraio l’indice è stato del 66,75%, a marzo del 66,59%. Un po’ miglioratanel secondo semestre (86% aprile, 84% maggio), di nuovo molto male a giugno (68,85%), e per il resto dei mesi la media è stata tra il 73 e il 78%.

Non molto meglio i primi mesi del 2019. con una media pari al 79% (89,6% a gennaio, 63,65 a febbraio, 85,74 a marzo e 80,23 ad aprile). Del resto i problemi non riguardano solo i ritardi: anche le soppressioni delle corse pesano notevolmente sul servizio. Così “a marzo 2018, per esempio, è stato soppresso totalmente o parzialmente 1 treno su 12 (su 61.349 convogli totali, le soppressioni totali sono state 2.356, 2.480 quelle parziali); a luglio 1 su 10 (51.863 treni effettuati, 3.317 sopp. Tot. + 1.736 sopp. parz.)” scrive sempre il quotidiano di inchiesta. Picco nel mese di agosto, quando “su 69.936 treni fatti, ne sono stati soppressi 5.642 (2883 totalmente + 2.759 parzialmente). Complessivamente in tutto l’anno su 725.953 convogli effettuati, le soppressioni totali o parziali sono state ben 43.031 (23.377 tot. + 23.585 parz.). Nei primi tre mesi del 2019, invece, sui 250.113 treni effettuati, non ne sono mai arrivati a destinazione 12.879 (6.234 sopp. Tot. + 6.645 parz.)”.

Naturalmente le responsabilità di questa situazione non sono tutte in capo a Trenord: grande colpa l’hanno avuta anche i problemi degli impianti di Rfi, nonché gli scioperi, il maltempo, i suicidi che purtroppo sono stati in numero particolarmente elevato.

IL COMMENTO DEL PD IN REGIONE  – “Apprendiamo da un articolo di Business Insider Italia, solitamente bene informato, che le performance di Trenord nel corso del 2018 e nei primi mesi del 2019 sono rimaste largamente negative, ben al di sotto degli standard richiesti dal contratto di servizio”, affermano i consiglieri regionali Pd Matteo Piloni e Pietro Bussolati. “Leggiamo che anche dopo l’entrata in vigore del piano emergenziale di Trenord, che ha comportato la sostituzione con bus del 5% delle corse, i treni puntuali non sono stati più del 78%, nel mese migliore, ma a febbraio erano sotto il 68%. E nei primi mesi del 2019 la puntualità è ferma al 79%, con il dato pessimo di febbraio: meno del 64%, peggio del 2018. Sono dati molto lontani dagli obiettivi fissati dal contratto di servizio siglato con la Regione. Anche le soppressioni, totali o parziali, sono state impressionanti. Noi chiediamo un’operazione verità, che la Regione ci metta a disposizione i suoi dati e si valuti finalmente l’esito del piano di emergenza e della nuova gestione di Trenord che, in realtà, è consistita solo nel cambiare manager ma senza cambiare la governance, che solo un anno fa doveva essere la prima cosa da fare visto che, diceva Fontana, il problema era il ruolo di Ferrovie dello Stato. È passato un anno, non ci sono più alibi, al governo c’è la Lega e i treni continuano ad arrivare in ritardo o a non arrivare proprio. Chiediamo all’assessore Terzi di convocare le riunioni dei “quadranti”, con i comitati dei pendolari e le amministrazioni locali, per fare il punto sulla situazione e illustrare l’orario estivo che entrerà in vigore ai primi di giugno. Terzi non li sta convocando prima delle elezioni perché conosce questi dati? Settimana prossima, i pendolari, li incontreremo noi.”

IL COMMENTO DI M5S – Viaggiatori e pendolari pagano due volte questi disservizi: la prima con lo scadimento della qualità della vita e gli enormi disagi subiti, la seconda pagando con i soldi dei contribuenti i mancati introiti e le penali comminate dovuti a queste criticità” così il Consigliere regionale Nicola Di Marco.
Che prosegue: “Per questi motivi abbiamo oggi depositato un’interrogazione in cui chiediamo all’Assessore Terzi di riferire in Consiglio regionale e di fronte ai cittadini quali siano i dati in mano alla Giunta relativamente a queste problematiche e quali azioni intenda mettere in campo per risolverle superando la mala gestione del settore che fin qui ha caratterizzato le politiche di Lega e centro destra. E’ da inizio legislatura che sosteniamo che Trenord soffra di una cronica mancanza di personale, all’origine del disservizio, e di mancati investimenti, come abbiamo ribadito anche nell’ultima audizione dei vertici societari, dove abbiamo contestato il metodo di calcolo della puntualità adottato negli ultimi mesi, venendo per questo attaccati dall’Assessore Terzi e dall’Amministratore delegato. Come M5S continueremo a monitorare la situazione”.

lb

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