Cronaca

Chef Cabassa travolto e ucciso in moto. Un anno e 4 mesi in appello per autista del furgone

Un anno e quattro mesi, pena sospesa e non menzione. Questa la sentenza decisa dai giudici della corte d’appello di Brescia in merito all’omicidio colposo di Massimo Cabassa, classe ‘64, di Cavatigozzi, titolare della ‘Gastronomia Stradivari’ (ex Regonelli) di corso Vittorio Emanuele e tra i fondatori dell’Osteria del Quinto di Picenengo, morto il 9 settembre del 2012 in un terribile incidente stradale accaduto a San Salvatore, frazione di Sospiro. Imputato, il conducente del furgoncino che tagliò la strada a Cabassa, che era in sella alla sua moto. La condanna in appello è stata ridotta rispetto a quella inflitta in primo grado a Cremona il 4 giugno del 2017: due anni con il beneficio della sospensione condizionale. L’imputato, 46 anni all’epoca dei fatti, residente a Motta Baluffi, difeso dall’avvocato Alessandro Zontini, era anche stato condannato alla sospensione della patente di guida per sei mesi e a risarcire i danni alla vedova di Cabassa, parte civile con l’avvocato Massimiliano Cortellazzi. La provvisionale immediatamente esecutiva fissata era stata fissata in 50 mila euro. Cabassa, padre di una ragazzina all’epoca dei fatti di 14 anni, aveva lavorato come cuoco anche alla ‘Cittadella’ di via Bissolati e alla ‘Vecchia Brianza’ di Castelvetro. L’incidente in cui aveva perso la vita era accaduto poco dopo mezzogiorno. Lo chef, in sella ad una Yamaha TDM 900 era diretto verso San Daniele, quando si era scontrato con il furgone Iveco Daily condotto dall’imputato, che arrivava dalla direzione opposta di marcia. Al momento dell’impatto, violentissimo, il conducente del furgone era impegnato in una manovra di svolta a sinistra. Inutili i tentativi di frenata da parte del motociclista, che era stato sbalzato dal mezzo finendo sulla carreggiata opposta.
Sara Pizzorni

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