Cronaca

Sporcizia e degrado attorno all'ex Fulmine: è il destino degli immobili abbandonati

E’ solo un esempio di quello che inevitabilmente avviene quando immobili di grosse dimensioni perdono la loro funzione e la proprietà passa a soggetti lontani dal contesto locale. Lo stabile dell’ex Fulmine di corso Mazzini versa nel degrado più assoluto, come mostrano le foto inviate da un lettore. Dietro le saracinesce abbassate alle due estremità della facciata c’è una vera e propria discarica costituita dai residui dei vari subentri di attività avvenuti ai piani superiori, attività quasi sempre finite male, fortunatamente con le eccezioni della palestra e del negozio al piano terra. Le lastre del marciapiede che circondano l’edificio sono sconnesse; la pulizia attorno al bidone della spazzatura manca totalmente. Non ci troviamo in un angolo periferico, ma nel cuore dell’isola pedonale cittadina, che il comune ha voluto valorizzare anche dal punto di vista estetico e funzionale eliminando il transito degli autobus. L’ente locale nel 2017 ha cercato di risollevare la situazione, collocando delle vetrofanie sulle vetrine abbandonate, utilizzando parte del contributo del bando ‘Cult City’ destinato al Natale. Dopodichè non è più successo nulla, soltanto l’avanzare del degrado. Una sorte che tocca ad altri immobili del centro: tralasciando quelli storici e di difficile manutenzione in quanto vincolati dalla Soprintendenza (vedi vecchio ospedale), basta pensare al pluricitato ex cinema Tognazzi o alla ex Banca d’Italia, su cui si è soffermato, nel suo programma elettorale, il sindaco Galimberti assicurando di voler interloquire con la proprietà per una sua valorizzazione.

Il grande magazzino ex Fulmine dopo la chiusura era stato prima ceduto dalla famiglia Lanzoni all’istituto neurologico Mondino di Pavia, e da qui transitato nel patrimonio della fondazione Maugeri, quindi finito sotto sequestro per lo scandalo delle tangenti nella sanità lombarda.

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