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A San Camillo celebrata la tradizionale ricorrenza per il Beato Enrico Rebuschini

Si è tenuta, presso la Casa di Cura S. Camillo a Cremona, la celebrazione eucaristica in onore del Beato Enrico Rebuschini. La celebrazione è stata presieduta da Sua Eccellenza Mons. Antonio Napolioni, Vescovo di Cremona alla presenza del Superiore della comunità, P. Virginio Bebber, con la presenza di molte Autorità, civili e militari ed esponenti di Associazioni Locali, tra cui Opera nazionale per i Caduti senza Croce, Delegazione di Cremona e Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, Orlando Luigi, sezione di Vescovato.

Padre Bebber ha ricordato come il Beato Enrico Rebuschini “abbia compiuto nell’ordinario azioni straordinarie; la sua azione ci sprona ad accorgerci della santità nella porta accanto. Ci spingiamo oltre, al servizio dei malati, dei bisognosi. Religioso, umile, ma dal cuore grande con le mani attente alle necessita dei fratelli”.

Il Vescovo mons. Napolioni ha evidenziato come “Tutto sia idea del Signore il bene che c’è nel mondo e Lui lo vuole moltiplicare. Ognuno nel suo piccolo possa sprigionare questa misericordia di Dio”, e di Rebuschini ricorda come sia stato “Sereno, sensibile ai bisogni, accogliente equilibrato. Caratteristiche di Padre Enrico al contempo un obiettivo normale della vita di ogni esser umano. Ma oggi pare purtroppo più facile contagiarci nell’esser arrabbiati, indifferenti, egoisti, passionari, faziosi. Ma come si diventa come Padre Enrico? Come si diventa cosi? Con educazione, fede ed esperienza della vita. Ebbe una madre credente ed un padre anticlericale e prese bene da tutti loro, attraverso l’esperienza nella fede si ha un cuore capace di amare”.

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