Lettere

Il M5S e il cambio
di opinioni
su Benetton

da Elia Sciacca

Egregio direttore,

il ministro Toninelli dichiarava, meno di un anno fa, esattamente il 15 agosto 2018, dopo la tragedia di Ponte Morandi, che il crollo si poteva evitare, il disastro è figlio di tutti i trattamenti privilegiati e delle marchette fatte ad Autostrade per l’Italia che incassa i pedaggi più alti d’Europa e paga tasse basse in Lussemburgo, citando la famiglia Benetton per i favolosi introiti incassati negli anni, e d i pochi investimenti effettuarti a salvaguardia delle tratte autostradali date in concessione.

Ma oggi inaspettatamente Atlantia, la società dei Benetton che ha in pancia le concessioni autostradali, viene accolta a braccia aperte per l’acquisizione di Alitalia, compagnia che da trent’anni è in continua perdita con la benedizione del ministro dei Trasporti Toninelli, non dimentichiamoci che l’Aitalia di Stato, in 30 anni ha prodotto perdite per 7,4 miliardi pagati dai contribuenti. Se si guarda alla storia pubblica e poi privata di Alitalia c’è da piangere, è stata una sorta di agonia senza fine e senza speranza con i miliardi di euro bruciati sull’altare della difesa tutta simbolica e costosissima dell’italianità.

Più il quadro si deteriorava, più lo Stato iniettava fondi a perdere, sappiate che chiunque compra un biglietto di qualsiasi compagnia paga da anni, 3 euro di tassa. Serve a finanziare pressoché in toto il Fondo Speciale per il Trasporto Aereo (il Fsta), nato nel 2004 è lo strumento che garantisce l’erogazione della cassa integrazione di privilegio per i dipendenti del settore, garantisce fino all’80% dell’ultimo stipendio , senza il tetto di mille euro che vale per tutti gli altri lavoratori),per la durata di ben 7 anni. Quindi secondo i 5 stelle, in calo di consensi, siamo passati da Benetton il mostro se gestisce le autostrade a Benetton, al salvatore della patria se fornisce capitali per l’acquisizione di Alitalia compagnia colabrodo Italica.

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