Cronaca

18enne preso a pugni da baby gang fuori da un locale La denuncia di un genitore

Violenza gratuita, al solo scopo di divertirsi, forse di sfuggire dalla noia: tra le pieghe di una Cremona apparentemente tranquilla, sembra infatti imperversare una baby gang, che prende di mira giovanissimi scatenando episodi di violenza. A denunciare la situazione è il padre di un giovane di 18 anni, che nella notte del 19 aprile scorso è stato pestato a sangue da un gruppo di ragazzini all’esterno di un locale di Cremona. Erano le tre di notte quando la vittima designata è stata circondata da una quindicina di adolescenti, che lo hanno preso a pugni in faccia. Tutto in nome di una sorta di “gioco” violento, noto come ‘Cremona Dissing’, che vanta addirittura un profilo istagram e che, secondo il genitore della vittima, sarebbe al centro anche di una serie di episodi analoghi, verificatisi sempre in città.

Il gioco, come spiega il padre del ragazzo pestato, avrebbe un modus operandi già prestabilito: uno dei membri della banda provoca verbalmente la vittima designata, si aspetta quindi una reazione da parte di quest’ultima, anche solo verbale, alla quale segue un attacco di gruppo a suon di pugni.

Il 18enne, racconta l’uomo, non ne è uscito bene: “naso rotto, lesioni al collo che probabilmente costituiscono un danno permanente, e in conseguenza di ciò una crisi di vomito incoercibile che ha generato una insufficienza renale acuta, che ha richiesto 5 giorni di ricovero all’Ospedale di Cremona, dalla notte del 19 al 23 aprile”.

Non è tutto: “Insieme alla nostra denuncia, mia e di mio figlio che è da poco maggiorenne, sono sulla scrivania dei Carabinieri di viale Trento e Trieste altre 6 denunce riguardanti gli stessi soggetti, in parte riconosciuti da mio figlio e dai numerosi testimoni oculari, tutti adolescenti come lui” racconta ancora l’uomo. “Oggetto delle altre denunce sembrano essere almeno un altro pestaggio, avvenuto sempre fuori dalla CDL il 19 aprile (anche questo finito in un ricovero al pronto soccorso), e furti vari”.

La famiglia dell’aggredito, in seguito all’episodio, oltre a sporgere denuncia presso i Carabinieri ha scritto anche alla Questura – ed è stata ricevuta dal vicario del questore – e al sindaco di Cremona. Ed è su quest’ultimo aspetto che il genitore presenta delle rimostranze: “Nella giornata di ieri, 2 maggio, siamo stati chiamati da un importante Dirigente del Comune, il quale ci ha di fatto detto che le indagini sono nelle mani dei Carabinieri, che l’Amministrazione Comunale non può fare nulla di più di quanto non sia già in corso e che noi dovevamo anche tenere in considerazione le condizioni di particolare disagio in cui vivono questi presunti aggressori”.

Insomma, il genitore esprime delusione nei confronti dell’amministrazione: “Noi speravamo che il sindaco facesse personalmente (con questo voglio anche dire che non ho nulla contro il bravo Dirigente che ci ha chiamati) una dichiarazione politica, squisitamente politica. Speravamo lui dicesse che Cremona non ammette che succedano cose così, che dei bravi ragazzi siano pestati da gruppi di delinquenti, che Cremona non ammette zone franche, zone dove si può delinquere senza conseguenze per i delinquenti, che Cremona protegge i suoi cittadini. Le persone per bene, che abitano questa città. Ma niente.

Io considero questa cosa grave. Grave che un branco di ragazzi abbiano pestato per gioco mio figlio; grave che questa cosa segua ad altri numerosi fatti gravi, i cui autori sembrerebbero essere gli stessi; grave che il Sindaco non prenda personalmente una posizione ufficiale, chiara e netta contro queste cose, facendoci sentire la sua personale presenza, comprensione, appoggio.

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