Cultura

GIALLO STORICO - La cameriera cremonese al servizio degli ufficiali delle SS (2^ parte)

Durante la sua attività di ricerca, Marco Bragazzi ha sollevato il caso di una ragazza cremonese, di Stagno Lombardo, che tutti in paese consideravano collaboratrice dei tedeschi. Ma la storia racconta un’altra verità. Nella prima parte della ricostruzione del ricercatore cremonese, Rosa Capelli era al servizio del capitano delle SS Guido Zimmer. Ma Zimmer ritorna a Berlino con la famiglia per venir sostituito da un collega e già frequentatore della casa, il capitano Gehrard Kohler, prima membro delle SS e poi della RSHA, la temutissima polizia della Direzione generale per la sicurezza del Reich (leggi qui la prima parte).

di Marco Bragazzi

Rosa vive da anni nella villetta, conosce ormai molti avventori e, come spesso accade nella realtà, davanti ai suoi occhi e alle sue orecchie passa buona parte dello spionaggio tedesco impegnato nelle frequentazioni del salotto di via Spontini più che negli uffici o nelle caserme deputate ad ottenere o estorcere informazioni. Kohler non ha lo stesso ‘aplomb’ di Zimmer, è molto più legato alla repressione di ogni forma di ribellione più che a sfruttare furbescamente le persone giuste negli ambienti ‘che contano’ per garantirsi una tranquilla gestione del proprio futuro. Sarà lui, ma la signorina Capelli non poteva saperlo, a decidere la locazione e i modi dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Dopo l’8 settembre 1943 Roma viene occupata dai nazifascisti, la Capelli ritorna a Stagno Lombardo per pochi giorni perché viene contattata quasi subito da una delle amiche di Kohler, la cagliaritana Maria Vitalina Cironis, per essere mandata a Cernobbio dal gennaio 1944 a servizio nella casa del capitano Joseph Voettelr, responsabile della locale guarnigione delle SS. Voettelr aveva un unico incarico ottenuto direttamente dal comandante in Italia delle SS Karl Wolff, quello di studiare il confine italo svizzero per organizzare le vie d’uscita dei capitali e dei beni italiani oltre a favorire la fuga di gerarchi fascisti e dei nazisti a fine della guerra.

Nel 1944 Roma viene liberata, gli Alleati sbarcano in Normandia, i russi avanzano ad est e Voettelr deve cercare di portare a termine la missione assegnata, ma in quasi un anno l’unico frequentatore abituale a Cernobbio, secondo la Capelli, sarà l’anonimo Johann Prager, fedele amico di Voettelr. La cameriera cremonese non sa che Prager, per gli americani, è in realtà un commerciante ebreo di Vienna collaborazionista della micidiale Sicherheitspolizei, la Polizia politica delle zone occupate, con il quale il suo padrone di casa cerca di organizzare una rete di contatti grazie ai frequenti viaggi in Svizzera dell’ambiguo commerciante. Prager era in stretto contatto anche con la SD di Milano, la Sicherheitsdienst, il servizio segreto delle SS, cui faceva da delatore sia in Austria come in Italia e, sempre per gli statunitensi, era soprannominato ‘Il Re del confine’ grazie alla sua enorme abilità nel poter far superare la frontiera con la Svizzera a cose o persone (verosimilmente quando non le consegnava alle SS). La Capelli rimarrà fino a novembre 1944 sul lago di Como, ovvero fino a quando si ammalò e tornò per la convalescenza a Stagno Lombardo. A gennaio del 1945 viene richiamata da Zimmer che era di stanza di Milano e risiedeva al numero 22 di via Cimarosa.

Lo Zimmer di Milano è ormai un doppiogiochista che ha capito perfettamente come finirà la guerra da lì a poco, prende contatti con il servizio segreto americano, con i gruppi partigiani e a marzo mette le basi per l’operazione ‘Sunrise’, uno dei capitoli più incredibili della Seconda Guerra Mondiale. Insieme alle più alte sfere delle SS italiane l’operazione ‘Sunrise’ doveva portare ad una pace separata, sconosciuta anche ad Hitler e Mussolini, tra gli Alleati e forze dell’Asse presenti in Italia per evitare che il Paese venisse distrutto alla fine della guerra mondiale da una successiva guerra civile. La signorina Capelli nota un via vai di persone nuove nell’appartamento di via Cimarosa, in primo luogo la cremonese ricorda i nomi generici di svariate amanti che, con la famiglia dell’ufficiale a Berlino, cominciano a frequentare l’abitazione. A marzo un emissario italiano di Zimmer, residente in via Vercelli, portava messaggi (evidentemente Zimmer era a conoscenza che le comunicazioni potevano essere intercettate) da e per il maggiore delle SS Karl Haas, comandante a Parma che sarà tra i primi, pochi giorni dopo la fine della guerra, a venire reclutato dai servizi segreti americani per organizzare la lotta al comunismo. Zimmer stava cercando di salvarsi da un processo che potrebbe costargli molto caro, a Lugano prende accordi nell’ottica della operazione ‘Sunrise’ con gli emissari dell’OSS (il servizio segreto statunitense guidato da Allen Dulles) per la liberazione immediata di due capi storici della Resistenza, Ferruccio Parri e Antonio Usmiani, arrestati poche settimane prima dalle SS. Rosa Capelli non sa che, in quei suoi mesi a Milano, il suo padrone di casa stava cercando di attuare una sorta di ‘liberazione’ anticipata dell’Italia, ma il fato e gli interessi legati agli eventi che si accavallavano in Italia la faranno naufragare.

A fine marzo Zimmer è ormai all’angolo, l’operazione ‘Sunrise’ è fallita non solo per la reticenza di Dulles nel concedere vantaggi ai nazisti, la SS capisce che in quel momento diventa fondamentale l’agenda sulla quale scriveva nomi e avvenimenti che avevano fatto parte del suo lungo periodo in Italia, capisce che deve raccogliere ciò che aveva seminato. Zimmer ha troppa esperienza in materia di tradimenti o doppiogiochisti, probabilmente sa bene che solo lo scambio di informazioni o il ricatto possono aiutarlo ad uscire da una situazione delicatissima, deve muoversi in tempi rapidi e con estrema cautela, saltando le gerarchie e pensando solo alla propria sopravvivenza. Secondo quanto riferito dalla cremonese all’inizio di aprile Zimmer fa una delle rarissime confidenze alla cameriera: il 10 del mese decide di licenziare il suo autista milanese Elio Gasperini perché, in maniera totalmente paradossale visto il profilo tutt’altro che limpido dell’ufficiale, Zimmer “non si fidava di lui”. Più probabilmente il licenziamento avvenne perché Gasperini avrebbe potuto interferire nei suoi piani o nei suoi viaggi. La signorina Capelli ricorda che, nella prima settimana di aprile del 1945, arrivò nell’appartamento, fermandosi addirittura per giorni, una persona inglese o americana, dal nome generico di Smith quindi, mentre molte SS combattevano alla disperata negli ultimi “scambi di cortesie” con gli Alleati e i partigiani, Zimmer ospitava una persona legata ai servizi segreti degli Alleati, verosimilmente nella speranza di poter far valere le sue informazioni come merce di scambio.

Il 24 aprile 1945 è il giorno che chiude l’esperienza professionale di Rosa Capelli come cameriera di ufficiali delle SS, Zimmer arriva davanti a casa lasciando nella sua elegante macchina sportiva Smith, parla con la signorina Rosa dicendole che sarebbe stato via per una decina di giorni e che le avrebbe pagato le pendenze per il suo lavoro, ma non ritornerà più in via Cimarosa. Il giorno stesso è già in Svizzera per poi, dopo pochi mesi, entrare nell’OSS come il maggiore Haas e rifugiarsi dopo pochi anni nella Argentina di Peron. Forse la sua agenda gli aveva dato la possibilità di ottenere un lasciapassare (il signor Smith) e una divisa dell’esercito americano per poter superare il confine ed evitare problemi ben più seri.

[fine seconda parte]

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