Cronaca

Medici anestesisti, per coprire i turni di guardia l'ospedale ricorre a una coop

La cronica carenza di anestesisti si fa sentire all’Asst di Cremona, dove è stato aggiudicato un appalto da 150mila euro per coprire i turni di guardia medica di anestesia e rianimazione diurni e notturni sia feriali che festivi presso le unità operative di Anestesia e Rianimazione di Cremona e di Oglio Po, per un periodo di 12 mesi a partire dal giugno. Una pratica comune nella sanità, quella di ricorrere a cooperative o società di medici che suppliscono alle mancate assunzioni negli ospedali pubblici, che a differenza delle cliniche private devono garantire le emergenze e l’assistenza 24 ore su 24. La società selezionata dall’Asst cremonese è la Cometa srl, scelta in seguito ad invito per manifestazione di interesse a cui avevano partecipato tre soggetti. Il criterio per la scelta è quello del minor prezzo, “previa verifica della regolarità ed idoneità dell’offerta presentata”.  La scelta di ricorrere ad una società esterna nasce, come si legge nella determina di assegnazione, nelle “more della ridefinizione dell’assetto organizzativo aziendale”.

Di qualche settimana fa, il grido d’allarme del presidente dell’Ordine dei medici di Cremona Gianfranco Lima, che aveva additato proprio nel ricorso a cooperative o società esterne da parte degli ospedali, uno dei problemi della sanità pubblica, con professionisti pagati mediamente meno rispetto a chi è regolarmente assunto in ospedale. “Il  problema nella formazione dei giovani laureati in medicina e chirurgia – aveva detto Lima in un’intervista –  sta nelle scuole di specializzazione, con un numero di posti insufficienti a coprire il fabbisogno ospedaliero dove peraltro, per i tagli operati e il blocco del turn over durato tanti anni, le porte sono sempre più chiuse”. Dallo studio di Anaao – Assomed, la carenza di medici specialisti è evidente soprattutto nelle branche medicina d’emergenza – urgenza, pediatria, anestesia rianimazione, medicina interna, ma sta riguardando sempre più anche i medici di medicina generale ai quali da qualche anno viene richiesto, dopo la laurea un periodo di formazione triennale equivalente alle scuole di specializzazione.

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