Ambiente

Altri due caprioli intrappolati in una recinzione: uno è morto, l'altro è stato liberato

Dopo il caso di sabato, quando un giovane capriolo si è schiantato contro i cancelli della Tamoil, lacerandosi, altri due esemplari sono rimasti intrappolati in una recinzione a San Daniele Po, lunedì di prima mattina in via Faverzani. Uno dei due era in condizioni molto gravi ed è morto poco dopo essere stato liberato dalla rete dalla Polizia Provinciale, intervenuti con due agenti in ausilio ai cantonieri del Comune. L’altro, invece, in condizioni discrete, è stato liberato. La presenza di caprioli si sta intensificando in questi mesi e costituisce un problema non da poco per una zona di pianura come il cremonese dove diversi giovani esemplari arrivano perdendo l’orientamento, molto probabilmente attraversando il Po, mai così povero d’acqua.

“Sono animali dolcissimi, fanno tenerezza – spiega Mario Barborini, comandante della Polizia provinciale – ma che possono causare pericoli alla circolazione stradale, allo stesso modo dei cinghiali. Sono  animali selvatici fuori dal loro habitat boschivo, si spostano prevalentemente nelle ore notturne e così un automobilista può trovarseli in mezzo alla strada. Animali di 50, 60, 70 kg, non uno scherzo, che una volta spaventati si scagliano contro tutto ciò che incontrano ferendosi anche mortalmente: così è accaduto l’altro giorno alla Tamoil, così questa mattina a San Daniele Po”.

Sono sempre più frequenti  nel territorio e ne sono stati avvistati 5 anche ieri, durante l’esercitazione che proprio la polizia provinciale, insieme ai gruppi di protezione civile, ha svolto nella campagna di Genivolta. Non possono essere abbattuti, la caccia (di competenza regionale) è proibita, quindi questi casi non saranno gli unici, nella totale assenza di un piano di contenimento che possa aiutare gli operatori della polizia provinciale ad evitare danni e pericoli per l’uomo. g.biagi

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