Cronaca

Battisti-Dazieri, il giudice Salvini rigetta difesa a oltranza: 'Mai stato perseguitato politico'

Una lunga serie di intellettuali e politici hanno difeso con appelli pubblici il terrorista Cesare Battisti, condannato per quattro omicidi e protetto durante la lunga latitanza. Tra questi intellettuali anche lo scrittore cremonese Sandrone Dazieri, un passato al Leoncavallo. Ed è proprio su Dazieri che il magistrato Guido Salvini, anche lui cremonese di fatto come Dazieri, ha scritto una nota su un blog cittadino dal titolo “Irriducibile”.
“Cesare Battisti ha confessato tutto: i quattro omicidi, quelle che con un orrido neologismo dell’epoca si chiamavano le ‘gambizzazioni’, le rapine di ‘autofinanziamento’. Il suo racconto, per come lo riportano alcuni giornali, sembra di una grande povertà politica e psicologica. In alcuni casi non sa nemmeno dire perché le azioni contro le persone siano state decise – scrive il giudice Guido Salvini -. La notizia non turba lo scrittore cremonese Sandrone Dazieri. Era tra i firmatari nel 2004 dell’appello in favore di Battisti.

In un’intervista al ‘Fatto’ il 26 marzo spiega che non si rammarica di nulla, ‘era solo una richiesta di rileggere gli anni di piombo’ e quando Battisti gli aveva parlato si era professato innocente. Peccato che l’avesse preso in giro e che Battisti non fosse, come l’appello voleva far credere, un perseguitato politico ma una persona che la magistratura aveva giudicato correttamente con tutte le garanzie di un regolare processo cui lui si era sottratto con l’evasione dal carcere”, aggiunge Salvini,
“Non turbano lo scrittore i pericoli che hanno corso allora poliziotti, agenti di custodia e altri semplici servitori dello Stato, tra cui mio padre, presidente della Corte d’Assise, che allora giudicò proprio Battisti e gli altri dei Proletari Armati per il Comunismo.
In fondo, ci rassicura, ‘era una petizione, non abbiamo mica sparato’. Ci mancherebbe anche questo”, conclude il magistrato.

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