Cronaca

Le reazioni della politica, Pd: 'Bisogna correggere le normative'

Matteo Piloni

Continuano le reazioni politiche da più parti, ora concentrate soprattutto sulla necessità di fare chiarezza su come sia stato possibile che un uomo sanzionato per guida in stato di ebbrezza e condannato per violenza sessuale guidasse un pullman di studenti. A questo proposito, il M5S Lombardia ha chiesto che i responsabili di Autoguidovie siano auditi con urgenza dalla Commissione regionale territorio e infrastrutture per, come si legge nella richiesta, “affrontare le problematiche relative al trasporto pubblico locale nei bacini in gestione all’azienda nonché gli aspetti legati alla gestione e selezione del personale”.

Per il Consigliere Marco Degli Angeli: “È  necessario un confronto sulle società private che offrono un servizio di trasporto pubblico che devono garantire elevati standard di sicurezza. Regione Lombardia ha il dovere di dotarsi di strumenti adatti di controllo e vigilanza. Più volte abbiamo segnalato criticità nel servizio offerto da Autoguidovie: nell’aprile 2018, con una lettera aperta e nel giugno 2018 abbiamo sollevato dubbi sulle procedure di assunzione del personale.

L’audizione sarà un primo passo per avviare un dibattito sulla sicurezza dei passeggeri del trasporto pubblico. Regione Lombardia deve fare tutto il possibile per garantire chi usa i mezzi pubblici sia nell’ambito della selezione del personale che nell’ottica della prevenzione. Ogni aspetto di quanto accaduto ieri va chiarito al più presto nell’interesse dei cittadini lombardi”.

Il gruppo regionale del Pd ha invece ha depositato questa mattina una risoluzione urgente per invitare la Regione a sollecitare il Governo affinché le autorità preposte siano tenute a trasferire queste importanti informazioni alle compagnie di trasporto pubbliche e private. “È evidente che se l’azienda, in questo caso Autoguidovie, avesse saputo dei precedenti di Osseynou Sy, avrebbe dovuto prendere le opportune decisioni in merito” commentano Carmela Rozza e Matteo Piloni, primi firmatari della risoluzione. “Siamo convinti che su casi come quello di Crema, come tutti quelli in cui una persona squilibrata compie un gesto inconsulto, si debba lavorare d’anticipo, e l’utilizzo corretto e oculato delle informazioni è essenziale. La guida di un autobus o di un pullman comporta la responsabilità per l’incolumità di tante persone, quindi è davvero importante sapere se gli autisti sono nel pieno delle loro facoltà e hanno comportamenti corretti. La Regione Lombardia, toccata da questo avvenimento, chieda al Governo di porre dei correttivi alle normative e alle prassi vigenti per ridurre in modo consistente il rischio che casi del genere tornino a verificarsi.”

A livello nazionale, invece, è stata presentata un’interrogazione, rivolta al ministro dell’Interno Salvini e dei Trasporti Toninelli, sottoscritta dal senatore del Pd Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo dem eletto in Lombardia e dai senatori dem Alfieri, Comincini e Malpezzi, dove si chiede di “Colmare una lacuna nell’ordinamento, che prevede per le aziende pubbliche di autotrasporto il controllo delle pendenze penali e sulla patente degli autisti dipendenti solo al momento dell’assunzione e non lungo tutto il corso del rapporto di lavoro”.

“Per poter guidare uno scuolabus – spiegano i senatori dem nell’interrogazione – sono ovviamente necessari alcuni requisiti: l’età minima di 21 anni, il possesso della patente di categoria D, accompagnata dalla Carta di qualificazione del conducente (CQC) che abilita all’autotrasporto professionale di persone. Deve essere inoltre verificata l’idoneità fisica e psicoattitudinale allo svolgimento del pubblico servizio di trasporto, e il personale deve essere sottoposto a visite mediche, cliniche e piscologiche per l’intera vita lavorativa.

La società Autoguidovie ha dichiarato di non essere a conoscenza né dell’esistenza della condanna a carico di Ousseynou Sy ad un anno, con sospensione della pena, per abusi sessuali ai danni di un minore, né della sospensione della sua patente per guida in stato di ebbrezza. A norma di legge, infatti, la società ha domandato il certificato penale al momento dell’assunzione nel 2004, ma non ha effettuato verifiche successive sul casellario giudiziario, che non erano richieste, né ha saputo dalla Motorizzazione civile della sospensione della patente. Ci troviamo dunque di fronte ad un vuoto legislativo – concludono gli esponenti dem – che nel caso specifico poteva avere conseguenze drammatiche”.

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