Hotel Hermes, da due anni in mano a Maddalena srl ma ancora vuoto
Cosa c’è dietro alla vendita e al mancato utilizzo dell’albergo Hermes di via Passolombardo 1, a San Felice, in fregio all’autostrada per Piacenza? L’albergo è stato acquistato nel settembre 2017 da una società bresciana, la Maddalena srl con sede a Brescia in via Filippo Turati 68 al prezzo di circa 700mila euro. L’immobile è costituito da piano terra, piano rialzato e altri 5 piani. Tre sale riunioni al piano terra, poi al primo piano reception, bar e ristorante e ai piani superiori le 77 stanze mentre all’attico c’è un appartamento di una settantina di metri e una terrazza di 500. Sempre la Maddalena srl si è aggiudicata per 25 mila euro mobili e attrezzature del ristorante, della cucina, delle 77 camere da letto e di tutti gli altri locali. Da una visura effettuata presso la Camera di Commercio risulta che la Maddalena srl ha per oggetto sociale l’attività alberghiera e di ristorante e che è attiva dal 2016. Amministratore unico è Gina Romani mentre i soci sono Mario Nicoli e Gianfranco Lorenzoni. Al 2018 la società aveva un solo dipendente.
Da tempo si diceva in città che l’albergo sarebbe diventato un centro di accoglienza per immigrati e probabilmente poteva essere davvero quello il suo destino, visto che i soci della Maddalena hanno svolto analoga attività nel bresciano. Tra l’altro una struttura salì agli onori delle cronache per la protesta degli immigrati che esposero striscioni e cartelli per il trattamento di vitto e alloggio non adeguato. Probabilmente, ma non solo, la stretta governativa sui fondi per l’accoglienza ha fermato il ripristino dell’Hermes di Cremona. L’albergo, per decisione del tribunale di Cremona, è stato l’unico di 5 alberghi di proprietà dell’imprenditore Lino Cauzzi non restituito al legittimo proprietario truffato da una gang di malfattori che poi ha fatto arrestare. Per la legge antimafia tutti gli alberghi sono stati restituiti al legittimo proprietario che è diventato così un simbolo della lotta alla malavita. Non così per l’Hermes per il quale i giudici decretarono il fallimento e la messa all’asta.