Ambiente

Da 2 mesi ripulisce spiaggioni del LungoPo: 'Basta palestra, faccio pesi coi sacchi di rifiuti'

Da due mesi ripulisce le sponde del fiume vicino a casa sua, a Bosco ex Parmigiano, riempiendo sacchi della spazzatura con i rifiuti che trova nella boscaglia e sugli spiaggioni tra il Mento e il Sales o sotto il ponte dell’autostrada. Rifiuti portati dal fiume, ma soprattutto da chi frequenta la zona per correre, passeggiare, pedalare o anche da chi, in barba ai divieti, accende la griglia e fa pic nic. Mirko è un operaio di 30 anni che senza dare nell’occhio sta impiegando il suo tempo libero per ripulire la zona dai gesti di quotidiana inciviltà che mettono a rischio la bellezza del paesaggio ma soprattutto il futuro dell’ambiente fluviale.
“Sono sempre stato amante della natura – ci racconta – ma tutto questo è cominciato quando, lo scorso inverno, sono stato operato a una mano. Prima facevo pesi in palestra, ma in novembre, trovandomi impossibilitato a muovere la mano come prima e volendo fare comunque attività fisica, ho pensato di andare in bicicletta. Mi hanno detto che vicino a casa mia c’è il circuito di mountain bike e ho cominciato a frequentarlo. Ma più venivo a pedalare e più mi rendevo conto che oltre alla natura qui c’era anche tanta sporcizia. Così, mi son detto che, esercizio per esercizio, poteva andar bene anche arrivare fin qui a piedi e fare qualcosa di utile”.
Così, invece dei manubri in palestra, ha cominciato a portare sacchi di immondizia, anche di 10 – 15 kg ciascuno caricandosene tre – quattro per volta sulle spalle, legati a due a due in modo da bilanciare il peso, per trasportarli fino al punto di raccolta più vicino, dove periodicamente vengono prelevati dalla nettezza urbana.

“Il 90% di quello che raccolgo sono materiali di plastica, tanti anche i contenitori di bevande energetiche. Ma poi ci sono anche i copertoni, ruote, pezzi di frigorifero, teloni dei camion. Ieri ne ho trovato uno mezzo seppellito, ne ho tagliato un pezzo, ma devo tornarci con qualcosa per scavare”. Ogni volta, Mirko percorre lo stesso percorso, 7 km circa di andata e altrettanti di ritorno, riempie una decina di sacchi e fa avanti e indietro sul luogo di raccolta. A seconda del tempo a disposizione, quando non è di turno o quando la compagna è al lavoro, impiega un numero variabile di ore e riempie un numero variabile di sacchi. Il problema è che ogni volta fa lo stesso tragitto e ogni volta trova ancora sporco là dove aveva ripulito.

Mirko non è un ambientalista da manifestazioni di piazza; ha comprato un’auto ibrida, ma non rientra nella categoria di chi proclama le buone pratiche. Non cerca riconoscimenti ed è anche restìo ad entrare nei gruppi di volontariato che meritoriamente portano avanti queste attività in maniera organizzata: “Preferisco non avere vincoli di orari e di giorni, appena posso vado. Quando vedi che in una città già inquinata come la nostra, c’è anche chi non fa il minimo sforzo per raccogliere quello che lascia in giro, mi chiedo se è questo che vogliamo lasciare ai nostri figli, e agisco di conseguenza”. g.biagi

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