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Musica-spettacolo in epoca barocca tra tradizione e sorprese L'edizione 2012 del Festival Monteverdi

La musica, nelle corti e per le strade, nelle sale patrizie e nei teatri, ma anche nelle chiese. All’edizione 2012 del Festival Monteverdi.
La musica-spettacolo in epoca barocca, questo il fil-rouge che accompagna una parte considerevole degli appuntamenti inseriti nel cartellone. Un’edizione all’insegna della tradizione e della continuità con la missione di valorizzare il repertorio barocco e segnatamente quello di Claudio Monteverdi, ma non avara di novità (anche nell’ambito degli esecutori, con gruppi presenti per la prima volta a Cremona) e di sorprese.

venerdi 27 aprile, ore 21.00 – Teatro A. Ponchielli
LA MAGIA  DI ANTONIO VIVALDI

CONCERTI  PER FAGOTTO E ALTRI STRUMENTI

Gran parte dei Concerti di Vivaldi sono scritti per violino e archi, spesso accompagnati da titoli che ne rivelano il clima espressivo, ma brani solistici sono dedicati anche ad altri strumenti, come il liuto, il violoncello e, in particolare, il fagotto. Resta un mistero il motivo per cui Vivaldi abbia tanto prediletto questo strumento, dedicandogli ben 39 Concerti, scritti tutti nell’età più matura, ineguagliabili per varietà ritmica, audacia formale e attenzione al dettaglio. Tra i doppi Concerti spiccano quelli che associano al fagotto il violino o il violoncello.

Agli straordinari solisti dell’orchestra L’Aura Soave si associa per questo concerto (ma il sodalizio ha già prodotto anche fortunate incisioni discografiche) il fagottista Sergio Azzolini. Grande suono, grande tecnica, debordante personalità, Azzolini, vincitore di prestigiosi concorsi, collabora regolarmente con i Sonatori della Gioiosa Marca, La Stravaganza Köln, l’Ensemble Baroque di Limoges. Ha insegnato il fagotto all’Ateneo di Musica di Stoccarda; dal 1998 è professore di fagotto e musica da camera a Basilea

sabato 28 aprile, ore 21.00 – Chiesa di San Marcellino
L’ ASSUNTA IN SAN MARCO A VENEZIA
GIOVANNI GABRIELI E PALESTRINA

Il veneziano Giovanni Gabrieli – quest’anno ricorre il 400° anniversario della morte, avvenuta nel 1612 – ha trascorso tutta la sua vita e il suo percorso artistico nella città della laguna. E qui, in San Marco, le sue composizioni, caratterizzate da una sontuosa policoralità, hanno rappresentato un importante repertorio di riferimento per lunghissimo tempo, anche dopo la sua morte e dopo l’insediamento nel tempio veneziano, quale maestro di cappella, di Claudio Monteverdi.

L’Assunta, il 15 agosto, era, nell’arco dell’anno liturgico, una delle festività mariane più solenni e più sentite dal popolo di Venezia. A ricostruire la celebrazione che si doveva svolgere in quell’occasione in San Marco concorrono, con brani di canto piano tratti dal Graduale Marcioano, ora conservato a Berlino, alcuni dei Mottetti dedicati alla Vergine da Giovanni Gabrieli, brani di articolata ed elegante polifonia, nello stile dei cori contrapposti. Per l’Ordinarium Missae è stata scelta la Messa Assumpta est Maria a 6 voci di Giovanni Pierluigi da Palestrina.

Inutile tracciare un profilo dei Tallis Scholars, presenza quasi fissa del nostro Festival: l’ensemble, fondato nel 1973 dall’attuale direttore Peter Phillips, è riconosciuto come un’autentica autorità mondiale nell’ambito della polifonia “a cappella”. Dopo il fortunato “incontro” della passata edizione con il cremonese Coro Costanzo Porta – il miglior consort da camera italiano – i Tallis hanno desiderato ripetere l’esperienza, confrontandosi con i giovani italiani anche in repertorio, quello di Gabrieli, per loro desueto.

venerdi 4 maggio, ore 21.00 – Teatro A. Ponchielli (fuori abbonamento)
POPPEA/POPPEA: AMORI, INTRIGHI, TRADIMENTI DELL’ARDENTE EROINA MONTEVERDIANA

L’eclettico Eric Gauthier, danzatore, coreografo, musicista e direttore della Compagnia che porta il suo nome, presenta Poppea/Poppea, creata per il suo ensemble da Christian Spuck nel luglio del 2010. Il lavoro, per nove danzatori, nasce dall’ultima opera composta da Claudio Monteverdi, L’incoronazione di Poppea, che narra gli intrighi dell’ardente e lasciva Poppea e il despotismo dell’imperatore Nerone. Il coreografo Spuck riprende la trama del libretto liberamente, puntando il dito sull’esplosiva passione e sul sovversivo desiderio di potere che domina i personaggi, più che sulla vicenda.

Gauthier Dance è una giovane e dinamica compagnia di otto elementi fondata a Stoccarda nel 2007, dove è Compagnia residente al Theaterhaus. Nel 2011 il suo direttore artistico, il canadese Eric Gauthier, ballerino solista del Balletto di Stoccarda, è stato premiato con il German Dance Prize “Future” per la coreografia. Il repertorio del gruppo vanta titoli dello stesso Gauther, ma anche di Mauro Bigonzetti, William Forsythe, Jiri Kylian, Itzik Galili, Paul Lighfoot/Sol Léon, Hans von Manen e Christian Spuck. Quest’ultimo fa parte dal 1995 deello Stuttgart Ballet. La sua attività coreografica è iniziata nel 1996; nel 2001 è stato nominato “coreografo residente” del Balletto di Stoccarda. Dal settembre 2012 guiderà il Balletto di Zurigo al posto di Heinz Spoerli.

sabato 5 maggio, ore 21.00 – Chiesa di San Marcellino
VIA CRUCIS, SACRA RAPPRESENTAZIONE DELLA GLORIOSA PASSIONE DI CRISTO

Così, nel 1439, un viaggiatore russo in visita a Firenze: “Dio Padre era attorniato di angeli e di fanciulli con strumenti musicali. L’angelo Gabriele, sospeso ad una corda, si avvicina alla Vergine Maria cantando arie sacre…”. Una combinazione di messa in scena, danza e musica costituiva l’ossatura delle rappresentazioni sacre, figlie dei misteri e delle laudi popolari, nobili eredi di quelle scene drammatiche – come le isteriche processioni dei flagellanti – che si consumavano nelle chiese e per le strade e che spesso prevedevano effetti visivi assai violenti.

Via Crucis, rappresentazione della gloriosa Passione di Cristo, recupera gli elementi di questo genere dai forti connotati popolari, mescolando a pagine di derivazione colta, brani tradizionali tramandati oralmente dai devoti che animavano le antiche celebrazioni. Uno spazio particolare è riservato all’antico canto popolare della Corsica: brani  processionali, eseguiti durante le cerimonie rurali del Venerdi Santo e le visite ai “sepolcri”; ma spazio c’è anche per la tradizione mediterranea.

Christina Pluhar, eclettica musicista austriaca trapiantata a Parigi, liutista, tiorbista e arpista, arricchisce le sue affinità con la musica barocca realizzando progetti che la mettono in relazione con la danza, il patrimonio musicale popolare, e finanche il jazz. Al centro dell’attenzione europea per il suo modo innovativo di fare musica, ha riunito per questa performance artisti di varia estrazione: innanzitutto il suo ensemble L’Arpeggiata, nel quale operano alcuni dei migliori strumentisti barocchi europei, e con il quale miete continui successi nei principali festival, da Utrecht ad Ambronay. Poi le voci: il soprano spagnolo Raquel Andueza, presente in tutti i migliori gruppi barocchi del suo Paese; Lucilla Galeazzi, interprete impareggiabile del canto popolare mediterraneo, per tanti anni membro del Quartetto Vocale di Giovanna Marini, scelta da Roberto De Simone per i suoi spettacoli di successo. Infine Barbara Fortuna, ensemble vocale maschile che si dedica esclusivamente da più di vent’anni al canto polifonico corso.

giovedi 10 maggio, ore 21.00 – Palcoscenico del Teatro A. Ponchielli
venerdi 11 maggio, ore 21.00 – Palcoscenico del Teatro A. Ponchielli
LE SUITES PER VIOLONCELLO DI BACH
GRANDI ARCHITETTURE DEL CONTRAPPUNTO

Nello sterminato catalogo delle opere di Johann Sebastian Bach le Sonate e Partite per violino solo e le Suites per violoncello solo occupano un posto di assoluto rilievo, se non altro perché sommano l’intrinseca bellezza con  l’assoluta unicità, mancando precedenti di rilievo ed emuli in grado di perpetuare il genere. Nelle Suites per violoncello Bach trasforma strutture libere e movimenti di danza in architetture nelle quali prevalgono i principi del contrappunto, del flusso melodico ininterrotto e del ritmo in figurazioni continuamente variate.

Di lui ha scritto Mstislav Rostropovich: “… E’ un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato, possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana”. Enrico Dindo è stato consacrato a livello mondiale proprio dalla conquista, nel 1997, del primo premio al Concorso Rostropovich di Parigi. Da allora si è esibito con le più grandi orchestre e con direttori quali Riccardo Chailly, Aldo Ceccato, Gianandrea Noseda, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Yutaka Sado, Paavo Jarvj, Valery Gergev, Riccardo Muti. Protagonista di una incisione delle Suites per Decca di grande successo, suona il violoncello ex Piatti di Pietro Giacomo Rogeri del 1717, affidatogli dalla Fondazione Pro Canale.

sabato 12 maggio, ore 21.00 – Chiesa di San Marcellino
EPITAFFIO: MESSA DI COMPIANTO
IN MORTE DELL’IMPERATRICE ISABELLA

La tradizione di scrivere Messe per i defunti ha origine in Francia nel XIV secolo. Il primo Requiem che conosciamo è una composizione piuttosto semplice di Ockeghem, alla quale hanno fatto subito seguito quelle di Pierre de la Rue e Antoine Brumel; il “genere” è rimasto un fenomeno esclusivamente francese fino al XVI secolo. Nel programma di Gallicantus è inserito il Dies irae tolto dalla Messa di Brumel.

Solitamente le Messe da Requiem venivano composte ad personam, in occasione di lutti particolari, con riferimento preciso ad una persona scomparsa. La morte di Josquin ha prodotto un gran numero di epitaffi: tra questi Musae Jovis di Appenzeller, presente in questo programma, che pone la figura del Maestro al di sopra dei comuni mortali.

La seconda parte del programma è dedicata alla Messa composta da Thomas Crecquillon in morte di Isabella, moglie dell’imperatore Carlo V. Il titolo è Mort m’a privé: vi si esprime un dolore intenso, ed è adatta sia per una celebrazione privata che per accompagnare un funerale di stato.

L’Ensemble Gallicantus, votato al repertorio musicale antico, è nato in seno al Tenebrae Choir, ed è formato da sei dei coristi, ognuno apportatore di una propria personale esperienza in ambito musicale, che hanno deciso di formare un consort specificatamente dedicato al repertorio rinascimentale. Il nome, letteralmente “canto del gallo”, deriva dall’antico uso monastico di iniziare il canto delle prime Oredell’Ufficio prima dell’alba, ed evoca la vita che si rinnova grazie al nuovo giorno che sta per iniziare.

venerdi 18 maggio, ore 21.00 – (luogo da definirsi)
LA POESIA DI OTTAVIO RINUCCINI PER LA MUSICA DI CLAUDIO MONTEVERDI

Nell’ambito della tradizione madrigalistica, Claudio Monteverdi rivela una coscienza del tutto nuova, scegliendo con approfondita cura i suoi testi, nell’intelligente ricerca di “poesie” che esprimano “affetti” in sintonia con quelli che egli intendeva creare con la sua musica. Dopo gli incontri con Battista Guarino e con Torquato Tasso, dopo Gabriele Chiabrera, ecco quello con Ottavio Rinuccini – quest’anno ricorre il 450° anniversario della sua nascita –, membro della Camerata fiorentina dei Bardi; sulle orme del Petrarca e del Tasso, questi ha avuto il personale merito di una grazia e di una dolcezza vivissime.

Le raccolte madrigalistiche di Monteverdi sono costellate di autentici tesori poetici di Rinuccini; da Sfogava con le stelle (IV Libro) al celeberrimo Zefiro torna e alla Partenza amorosa (VII Libro), fino ai madrigali in genere rappresentativo e al Lamento di Arianna, sola pagina superstite dell’opera perduta. Il lamento della Ninfa e Movete al mio bel suon appartengono al genere del madrigale rappresentativo.

L’ensemble L’Aura Soave è stato fondato nel 1995 da Diego Cantalupi nell’ambito della Scuola di Paleografia e Filologia musicale di Cremona, con l’idea di coordinare le esperienze di musicisti dotati anche di competenze musicologiche. Votato al recupero della tradizione vocale e strumentale italiana, dal 2006 l’ensemble ha iniziato anche l’esecuzione del repertorio orchestrale, in seguito al fatto che numerosi strumentisti di valore specializzati nel repertorio antico che negli ultimi anni hanno scelto Cremona come luogo di residenza. Grazie al rapporto privilegiato con il Festival Monteverdi di Cremona, L’Aura Soave ha potuto instaurare un importante rapporto artistico con prestigiose personalità nel campo della musica antica, tra le quali spiccano Emma Kirkby, Sophie Daneman e Nuria Rial.

sabato 19 maggio, chiesa di San Marcellino
MAGNIFICENZE E STRAVAGANZE DEL BAROCCO ITALIANO

Un coro insolitamente numeroso e una moltitudine di linee melodiche che si intrecciano, a testimoniare le magnificenze non solo delle arti plastiche e figurative, ma anche della musica nella Firenze dei Medici. La Messa di Striggio è infatti considerata la più grande opera corale contrappuntistica della musica occidentale. Del resto fin dall’epoca della sua composizione ebbe l’ammirazione di musicisti quali Orlando di Lasso e Thomas Tallis, e fu riproposta in diverse corti europee. Rimasta quattro secoli negli archivi della Biblioteca Nazionale Francese, è stata recentemente rinvenuta dal famoso controtenore Dominique Visse, che ne ha affidato l’esecuzione a Hervé Niquet e al suo Concert Spirituel.

Hervé Niquet, formazione come cembalista, organista, pianista, cantante e compositore, direttore di coro e d’orchestra, e un’esperienza come direttore vocale alla Paris Opera al fianco di Rudolf Nureyev, ha fondato Le Concert Spirituel nel 1987 con l’obiettivo di far rivivere il Grand Motet francese. Oltre che con il suo ensemble, lavora come direttore con diversi altri prestigiosi gruppi barocchi e con orchestre sinfoniche. Nel 2009 ha fondato a Venezia il Centre de Musique Romantique francese. Le Concert Spirituel intrattiene intensi rapporti di collaborazione con il Centre de Musique Baroque di Versailles ed ha una residenza all’Opéra National di Montpellier. E’ vincitore di un Edison Award per incisioni händeliane.

sabato 26 maggio, ore 21.00 – Teatro A. Ponchielli
ERA LA NOTTE…CON LE SUE AMATE SORPRESE

Juliette Deschamps, una solida educazione musicale, fin da giovanissima ha manifestato una grande passione per l’opera. E proprio dal suo incontro “definitivo”, quello con Anna Caterina Antonacci, è nato questo suo primo spettacolo, Era la notte, seguito poi da numerosi successi. Di Anna Caterina Antonacci è inutile dire: straordinaria interprete di ruoli sopranili e di mezzosoprano, il suo repertorio spazia da Monteverdi a Bizet. Amata dai più grandi direttori, è stata protagonista al Ponchielli di memorabili produzioni monteverdiane.

“Anna Caterina Antonacci possiede la gravità delle madonne, e la presenza ardente delle donne predestinate (Juliette Deschamps).

E in questo spettacolo l’artista si mette in giuoco con la voce, ma anche con il corpo, interprete di quattro pagine, tre Lamenti, rispettivamente di Giromo, Barbara Strozzi e Monteverdi, per poi concludere con il Combattimento di Tancredi e Clorinda, dando lei sola voce ai tre diversi ruoli. Per la parte strumentale è sostenuta dall’orchestra da camera Les Siècles. Lo spettacolo, dai suggestivi effetti visivi, si avvale dei costumi di Christian Lacroix, geniale stilista francese, delle luci di Dominique Bruguière (bellissime le luci che aveva creato alla Scala per la Carmen di Emma Dante), dell’impianto scenico di Cécile Degos.

martedi 29 maggio, ore 21.00 – Teatro A. Ponchielli
PETITE MESSE SOLENNELLE

DEVOZIONE PRIVATA DI ROSSINI

Incontriamo la Petite Messe Solennelle, composta da Gioacchino Rossini, quando la Missa dei musicisti aveva da tanto tempo abbandonato ogni connotazione liturgica, quale personale contemplazione del mistero, in una dimensione cameristica che ne esalta il carattere di riflessione intima. (Andrea Lucchesini con il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia e un gruppo di eccellenti solisti).

 

PREZZI

ABBONAMENTI (10 concerti) Posto unico numerato € 135,00
BIGLIETTI
– Concerti del 27 e 28 aprile; 5, 12, 18, 19, 29, maggio. Posto unico numerato €   20,00 € 18,00*
– Spettacolo del 26 maggio. Posto unico numerato €   28,00 € 25,00*
– Concerti del 10 e 11 maggio. Posto unico numerato €   16,00 € 14,00*
– Biglietto cumulativo per i concerti del 10 e 11 maggio. Posto unico numerato €   25,00
– Spettacolo del 4 maggio (fuori abbonamento). Posto unico numerato € 20,00 € 18,00*
BIGLIETTI STUDENTI Posto unico numerato €  8,00

* Riduzione per gruppi organizzati, possessori di City Card emessa dai Servizi di Promozione Turistica della Provincia di Cremona, per i soci dell’Accademia italiana degli Archi e per i soci del Touring club italiano

 

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