Cronaca

Il convegno sulla Cr-Mn non scioglie i dubbi: 'Meglio investire sulla statale'

CALVATONE – Un convegno sulle infrastrutture per il territorio alla “Zanzarina d’oro” di Calvatone con diversi attori protagonisti: politica, comitati ambientalisti, cittadini e associazioni, moderati da Simone Bacchetta, giornalista di Cremona 1. Due i pensieri prevalenti: quello a favore della nuova autostrada (che è parso in minoranza tra i presenti alla tavola rotonda) e quello a favore della riqualificazione completa del patrimonio infrastrutturale esistente, con investimenti – più che sulle strade – sulle ferrovie.
Franco Bordo, presente per Pobic, per cui presenziava presidente Novellini, ha dapprima commentato la buona notizia del raddoppio ferroviario, mentre per quanto concerne la Cremona-Mantova, punto focale della discussione, è stato ricordato l’impegno di Regione Lombardia a mettere sul piatto altri 400 milioni di euro oltre ai 108 già stanziati, con aggiornamento previsto a luglio.

“E’ la seconda volta che vengo a Calvatone per parlare di questa autostrada – ha spiegato il consigliere regionale Federico Lena – . La prima volta si parlava di un bitumificio a servizio dell’infrastruttura, che poi non si fece. Qualcosa per la viabilità serve, non so se un’autostrada, ma qualcosa serve. Certo i costi sono alti: si parla di 14 milioni al chilometro, quando in Europa il costo medio è di 11 milioni, e 6 milioni per le superstrade. Personalmente credo sia meglio riqualificare la Statale 10, vedendo che i mantovani non sembrano nemmeno così caldi”.
A proposito di virgiliani, Beniamino Morselli, presidente della Provincia di Mantova, ha spiegato che l’obiettivo è avere un collegamento più veloce, almeno per le merci, col capoluogo lombardo. “Siamo il territorio meno infrastrutturato della Lombardia e il progetto del 2002 forse è diventato vecchio: certo è che un collegamento è importante, dunque attendiamo valutazioni della Regione”. Da Cesare Vacchelli dei Comitati Ambientalisti un no forte e atteso: “A Gadesco passano 24mila auto al giorno, a Pessina 11mila, a Piadena 8mila, come negli anni ’90. La ferrovia deve essere l’asse portante, le autostrade sono una risposta vecchia. Va invece riqualificata la Statale 10 con aziende agricole attraversate e benefici per la viabilità ordinaria: i passaggi a livello, peraltro, sarebbero comunque chiusi dal raddoppio ferroviario. E con 78 milioni di euro (3 milioni per 26 km) si riqualificherebbe per intero. La nostra proposta è confermare i 448 milioni di euro, facendoli entrare in un accordo di programma che individui le reali necessità del territorio”.
Da Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo, una riflessione. “L’unica novità concreta è il raddoppio della Mantova-Piadena, che però porterà al 2025. Se si dice prendere o lasciare, la risposta deve essere univoca dopo anni di disillusione. Sul territorio comunque la realtà più tragica è il tratto intermedio affidato al Tibre, finanziato solo fino a Sissa dove si raccorderà col ponte di Casalmaggiore. Per il resto non si risolve il nodo della Brennero con le conseguenze legate alle opere di compensazione, mentre i treni passeggeri sono stati tagliati per fare più treni merci”.
“Il problema – ha ricordato poi Lena – è il collegamento fra A21 e A22, ricordando che le infrastrutture portano anche lavoro sul territorio. Preferisco la superstrada ma sosterrò la posizione dei comuni da autonomista quale sono. E’ il territorio che deve decidere”.

Fabio Mussi di Coldiretti Cremona ha spiegato che “come associazione non possiamo avvallare la scelta di sottrarre il territorio a un’area che è una perla mondiale: negli ultimi 20 anni la superficie agricola della Lombardia si è ridotta del 25%. Se la Cremona-Mantova fosse stata davvero importante, l’avrebbero perseguita da tempo. Piuttosto ferrovie e ponti non sono degni di un paese sviluppato: anche per noi dunque è meglio la riqualificazione della Padana Inferiore rispetto all’autostrada. Non siamo contrari alle infrastrutture ma quale territorio e qualità della vita vogliamo lasciare ai nostri figli?”.
“La riqualificazione è un tema caldo – ha spiegato Morselli – ma vanno altresì considerate le necessarie tangenziali e le altre opere per arrivare alla A22”. Lena ha riportato anche una frase di Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia: “Questi sono i soldi per la Cremona-Mantova, ha detto, ma poi per quattro anno stop ai finanziamenti. L’altra anomalia è che questa revisione sia in capo a Stradivaria, mentre dovrebbe farlo un ente terzo, per non creare cattivi pensieri”.
Vacchelli ha insistito sul risparmio, rispondendo a Morselli, insito nella riqualificazione: “Ai 78 milioni di euro aggiungiamo pure i 50 per le quattro tangenziali di Cicognolo, Ospitaletto, Castellucchio e Curtatone: parliamo comunque di 130 milioni di euro, una cifra molto inferiore a quella per la Cremona-Mantova”. Hanno poi parlato i sindaci: “Il traffico è riversato su Mantova, l’unica città che non si può attraversare, rischiamo davvero di ripartire da zero” ha detto il primo cittadino di Castellucchio Romano Monicelli. “Fate i conti con la tangenziale del mio paese, senza avere nemmeno parlato con me” ha ribadito il sindaco di Marcaria Carlo Alberto Malatesta. “Ricordo che fu la Regione a imporre l’autostrada nel 2002, non fu una scelta del territorio” ha spiegato Franco Potabili Bertani, ex sindaco di Cà d’Andrea. Stefano Simonazzi, capo gabinetto della Provincia di Mantova e consigliere di minoranza di Marcaria ha poi aggiunto: “Se hanno messo accise e pedaggi nei benefici della Tav, mettiamole anche nei benefici dell’autostrada Cremona-Mantova”.
Da Enrico Tavoni, ex presidente del Parco Oglio Sud, un’altra riflessione. “Serve portare il traffico su ferro, la cosa più necessaria e urgente è infatti la manutenzione di quello che abbiamo, perché senza quella manutenzione ecco che restiamo isolati, come sta avvenendo”. In chiosa Andrea Pagliari di Confagricoltura Mantova: “Non siamo contrari alle opere, purché siano necessarie: la Cremona-Mantova nacque all’interno del dibattito, all’epoca, tra Ti-bre alta e Tibre bassa”.

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