Cronaca

Vertenza parcheggi, 3º ricorso di Saba e Fasani attacca sui consulenti scelti dal Comune

Sta diventando un boomerang la decisione della Giunta comunale di revocare la concessione a Saba. È arrivato infatti il terzo ricorso del gestore dei parcheggi contro il comune di Cremona, che stavolta chiede l’annullamento della nota firmata dal dirigente Marco Pagliarini che ha per oggetto- si legge – il riequilibrio economico finanziario convenzione di gestione parcheggio di piazza Marconi, negato dall’amministrazione comunale.

Il riequilibrio fa parte di quei capitoli della convenzione firmata dall’ente cremonese e dalla società di parcheggi. Dunque lo scontro a livello legale diventa sempre più acceso. Il Comune, nel frattempo, si è rivolto ad uno studio legale milanese per cercare di risolvere una questione che sta diventando sempre più complessa: si tratta dello studio Legance, uno dei maggiori studi legali milanesi, con specializzazioni in tutte le branche del diritto, con 230 avvocati a disposizione, che al Comune chiederà 46.158 euro.

Lo studio legale è lo stesso a cui si affidò Aem nell’ambito della procedura di ristrutturazione del debito. Nel 2015 l’azienda muncipalizzata di proprietà del Comune affidò allo studio Legance l’assistenza nelle “fasi preliminari nel processo di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario per consentire il riequilibrio della situazione economico finanziaria di Aem” per un importo di 40.850 euro; a cui seguì un’estensione dell’incarico per altri 145mila euro. Ne esce una somma di quasi 200mila euro, evidenziata dal consigliere di FI Federico Fasani, che all’epoca, attraverso un accesso agli atti, aveva quantificato in circa 400mila euro il costo complessivo delle consulenze esterne affidate in pochi anni dall’amministrazione Galimberti.
“Trovo tutto questo indecente – afferma Fasani – a cominciare dal fatto che sia stata scelta dal Comune una società legata al risanamento del debito di Aem, che ha spianato la strada alla vendita di quote di Lgh ad A2A, procedura che venne poi bocciata dall’autorità Anticorruzione. Mi chiedo con quali criteri vengano scelti i consulenti esterni e se sia necessario ricorrere sempre agli stessi, al pari di quanto era accaduto con un altro advisor, Albion”. Contro quest’ultima assegnazione (140mila euro complessivi, sempre nel 2015, a carico di Aem nell’ambito della vendita delle quote Lgh), uno degli studi partecipanti alla gara fece ricorso al Tar imputando ad Aem la scorrettezza della procedura, visto che Albion aveva già lavorato per il Comune di Cremona e quindi aveva avuto accesso a documentazioni societarie già prima che la selezione partisse. Il Tar aveva dato ragione al ricorrente e il Consiglio di Stato l’aveva confermato.
Ma tornando alla consulenza da 46mila euro affidata dal Comune allo studio associato Legance, Fasani critica anche il fatto che l’ente non si sia rivolto ai professionisti cremonesi, molti dei quali riuniti in studi associati di una certa esperienza, “magari anche attraverso una procedura comparativa. E poi, tutti questi soldi messi in consulenze in questi pochi anni mi sembrano davvero troppi. Siamo sicuri che siano stati ben spesi?”.

Silvia Galli – Giuliana Biagi

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