Lettere

Bonali smonta le critiche
di Bordi alla ciclabile
di viale Trento e Trieste

da Filippo Bonali - Consigliere delegato al Biciplan

Egregio direttore,

“Nostalgia canaglia” si potrebbe intitolare la lettera dell’ex assessore (leggi qui: Ciclabile viale T. e Trieste, troppi ostacoli per disabili e carrozzine) ? Forse gli manca tanto quella linea gialla sbiadita che han tracciato in fretta e furia a bordo carreggiata, tra la corsia e i parcheggi per tentare di agevolare l’astio già esistente tra automobilisti e ciclisti.

Fosse un normale cittadino che non si intende di opere pubbliche magari qualche scusante la si potrebbe trovare, ma è un ex-assessore che a cantiere ancora in corso si trasforma in “umarell” o “aiutante direttore dei lavori”.
Come può immaginare che le modifiche non siano state concordate tra DL e RUP? Alla prossima lettere ci aspettiamo la richiesta di spiegazione sulla mancata stesura del tappetino d’asfalto in pieno dicembre … come se fosse intelligente farla. Gliela roviniamo noi la sorpresa, dovrà aspettare che le temperature salgano.

Pecca pure di orgoglio pensando che siano le sue lettere sul giornale ad indirizzare le scelte progettuali.

I parcheggi sono stati modificati in base ad una attenta analisi della DL con la ditta e concordata con l’amministrazione per mantenere il numero di progetto e facilitare alcune lavorazioni e anche proprio l’accessibilità.

Il cordolo è facilmente sormontabile dal 95% delle persone e la restante parte ha varchi a distanza più che ragionevole. Senza cordolo non si poteva fare la pista, quindi delle due l’una. Ma questa normativa lui non la conosce?

Il signor Bordi sa che i ciclisti si devono fermare in presenza di pedoni, lasciando precedenza e ponendo attenzione?

Il signor Bordi sa che il parcheggio sul lato nord è rimasto identico, cioè a 90° come nella sua giunta?

Se poi pensa che le osservazioni vadano poste sui giornali e non attraverso i canali ufficiali scrivendo agli uffici o a Spaziocomune noi ci possiamo fare poco.
Questo è solo un piccolo assaggio della leggerezza e superficialità con cui qualcuno comincia la campagna elettorale, non avendo ancora deciso su quale sedia e con quali amici sedersi al tavolo.

 

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