Cronaca

Mercato immobiliare stabile a Cremona: porta Mosa la zona più low cost

Il Mercato immobiliare tiene e sembra che per il 2019 l’andamento sarà lo stesso dell’anno appena terminato: a dirlo è la stima di Anama Confesercenti sulla base degli atti notarili e delle compravendite avvenute nel 2018. “Negli ultimi mesi, nonostante le incertezze che hanno caratterizzato l’Italia, il mercato sembra aver tenuto ed il desiderio di acquistare casa è sempre vivo” evidenzia l’associazione in una nota. A livello di prezzi, nelle grandi città, ci sarà un leggero incremento ed anche per il 2019 le qualità dell’immobile – che tengono conto non solo delle peculiarità dell’abitazione ma anche dell’ubicazione e dei servizi offerti nei quartieri – saranno sicuramente premiate.

Per quanto riguarda Cremona la forbice dei prezzi (valore medio) al metro quadrato è così suddivisa: Zona Duomo da 700 a 3.000 euro; Porta Milano da 500 a 1.700 euro; Porta Mosa da 500 a 1.600 euro; Porta Po da 500 a 1.800 euro; Porta Romana da 500 a 2.000 euro; Porta Venezia da 500 a 1.900 euro. Nei principali centri della provincia: Crema da 700 a 3.000 euro; Soresina da 600 a 1.400 euro; Vescovato da 600 a 1.400 euro; Casalmaggiore da 600 a 1.500 euro.

Dalle proiezioni emerge che i tempi di vendita dovrebbero ulteriormente ridursi anche se una valutazione del futuro immobiliare è strettamente condizionata dall’andamento del settore del credito e dell’economia in generale. L’aspetto mutui si dimostra ancora favorevole ed il mercato del credito non si discosterà molto dai risultati del 2018. In generale, dunque, ci si prepara ad una stabilità dei prezzi sia nel 2019 sia nel 2020.

“Tuttavia, in uno scenario di per sé positivo ci sono alcuni fattori potenzialmente negativi” spiega Remo Castelli presidente Anama Confesercenti. “Le tensioni finanziarie ad esempio che sembrano essersi assopite, purtroppo sono ancora presenti, oltre al possibile rallentamento economico del Paese che, nel caso si accentuasse influirebbe sui bilanci familiari, penalizzando la propensione all’acquisto e all’investimento”.

“Per far sì che il settore si riprenda – prosegue Castelli – occorrono dei messaggi forti di riduzione fiscale, che coinvolgano direttamente il settore immobiliare; servono sostegni bancari reali che diano le risorse ai potenziali acquirenti per raggiungere il loro obiettivo: acquistare casa. Dunque, quest’anno la prudenza sarà ancora la parola d’ordine”.

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