Lettere

Ciclabile viale T. e Trieste,
troppi ostacoli per
disabili e carrozzine

da Francesco Bordi - Cremona in Movimento

Egregio Direttore,

Vorrei ritornare con alcune considerazioni in merito alla pericolosità della pista ciclabile di viale Trento e Trieste, manifestando forti perplessità sulla tipologia di sosta laterale a 45° e  a 90° sul lato nord verso via Dante. Durante la scorsa estate avevo avanzato diverse critiche sui 4 nuovi progetti di piste ciclabili cofinanziati dalla Regione, non tanto sulle opere che ritengo importanti e necessarie, ma che perché visionando gli allegati progettuali, reperibili sul sito del Comune, sorgevano alcune perplessità relativamente alla sicurezza stradale, con particolare riferimento al progetto che riguarda viale Trento e Trieste.

Con soddisfazione noto che le osservazioni sono state accolte e la corsia di sosta, sul lato sud è stata istituita parallelamente al senso di marcia, le manovre di accesso creano ancora intralcio alla circolazione ma, si sono ridotti i pericoli per gli automobilisti.

Per meglio valutare l’intervento avrei preferito vedere anche un aggiornamento degli elaborati grafici, il sito riporta ancora con la tipologia di sosta come era precedentemente voluta; mi chiedo se la modifica sia stata concordata almeno verbalmente tra il direttore dei lavori ed il Responsabile Unico del Progetto.

Poichè sono state accolte le mie segnalazioni, visto che questa amministrazione si vanta di esser particolarmente sensibile in tema di sicurezza degli utenti deboli e di Barriere architettoniche, faccio ulteriori osservazioni circa la posa del cordolo di cemento a separazione del della pista ciclabile e i parcheggi, in particolare:

  • qualcuno ha valutato il fatto che il cordolo è pressoché continuo e questo obbliga chi scende dalla vettura a percorrere decine di metri a piedi in carreggiata per raggiungere le testate e accedere al marciapiede?
  • È stato valutato il fatto che se una persona trasporta un bambino sul seggiolino o un disabile a lato passeggero è impossibilitato a farlo scendere a causa della presenza del cordolo, a meno di non essere lontano da questo, invadendo quindi la carreggiata?
  • Qualcuno si è reso conto che la pista ciclabile all’incrocio con via Aselli termina esattamente sulle linee guida dei non vedenti, esattamente dove questi devono stazionare per attendere il verde pedonale?
  • Qualcuno ha valutato come è possibile per una persona su carrozzina accedere alla fermata bus ubicata sul viale dopo via Geromini?
  • Nella medesima fermata un non vedente come fa a raggiungere quel ridicolo varco previsto nel cordolo, attraversando due flussi ciclabili contrapposti, e come farà a salire sul bus?

Questo è solo un piccolo assaggio della sensibilità e della cura con cui  questa Amministrazione affronta i nuovi progetti adeguandoli alle necessità di tutti i cittadini.

Francesco Bordi – Cremona in Movimento

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