Cronaca

Direttivo Anci a Roma: senza iscrizione anagrafe 10 stranieri Da Stato taglio di 1,4 milioni

foto di repertorio

Sono dieci, al momento, gli stranieri richiedenti asilo che dall’entrata in vigore della legge Salvini sull’immigrazione non hanno potuto ottenere l’iscrizione all’anagrafe nel Comune di Cremona. Persone entrate nel circuito dell’accoglienza che però non possono usufruire di servizi, in particolare di natura sanitaria e socio assistenziale, per i quali è richiesta l’iscrizione anagrafica. Gli uffici demografici e dei servizi sociali hanno completato la ricognizione richiesta da sindaco Galimberti e assessore al welfare Rosita Viola, in vista dell’incontro del direttivo Anci che si è tenuto oggi 10 gennaio a Roma. Il Comune attraverso il sistema ex SPRAR (ora si chiama “SIPROIMI” (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori non accompagnati), gestisce inoltre in sinergia con i gestori locali, 35 adulti e 25 minori non accompagnati o neo-maggiorenni (su un numero massimo di 80 posti disponibili). Oltre alle 60 persone del sistema ex SPRAR, il Comune si sta occupando della presa in carico e dell’accompagnamento di 48 minori stranieri non accompagnati, accolti in diverse strutture dislocate sul territorio cittadino e provinciale, e di 9 donne vittime di tratta, di cui 7 madri con bambini. Questi numeri non tengono conto dei Centri di Accoglienza straordinaria individuati dalla Prefettura.

L’incontro di oggi  del Comitato Direttivo di Anci era allargato ai sindaci capoluogo di provincia e verteva su due temi: gli effetti del decreto immigrazione e quelli della legge di bilancio. Sulla prima questione, il Sindaco Gianluca Galimberti, dopo aver condiviso in Giunta nella giornata di ieri un report tecnico preparato dagli uffici comunali sulla situazione locale, ha condiviso con molti altri sindaci le criticità.

Dalla ricognizione a livello cittadino – questa la posizione dell’amministrazione – “emerge un primo dato significativo che è lo svuotamento  del modello virtuoso di seconda accoglienza SPRAR (ovvero il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che non scompare ma viene ridenominato “SIPROIMI” (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori non accompagnati).  In questi anni, a Cremona si è lavorato per costruire un sistema integrato e qualificato che doveva portare alla chiusura dei Centri di Accoglienza Straordinaria per una diversa presa in carico delle persone e distribuzione delle presenze a livello territoriale”. 

Ma la preoccupazione principale riguarda l’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Molte persone che hanno questo tipo di permesso e sono già inserite in progetti di integrazione, con il decreto non potranno rinnovarlo ma dovranno convertirlo in base ad una tipologia molto ristretta. Persone ora legalmente presenti in città, alla scadenza del permesso, rischiano di diventare irregolari e di permanere in ogni caso sul territorio illegalmente. In generale, infatti, né la mancata iscrizione anagrafica, né l’abolizione del permesso di protezione umanitaria determina un allontanamento spontaneo delle persone dal territorio italiano. Di qui il timore dell’amministrazione cremonese, come di tante altre italiane, che “posto che queste persone (richiedenti asilo e possessori di protezione umanitaria) sono e rimangono sul territorio comunale, l’effetto del decreto è quello di farle ’scomparire’ dal sistema di controllo, gestione e integrazione, con un forte rischio di marginalità e di incremento di illegalità e insicurezza per tutti”.

Sul tavolo dell’Anci anche il tema della recente legge di Bilancio che per il Comune di Cremona ha come conseguenza 1,4 milione di euro in meno tra trasferimenti e tagli da parte dello Stato.

Nella riunione Anci – è la dichiarazione del Sindaco Galimberti – abbiamo condiviso preoccupazioni, criticità e possibili migliorie sul tema immigrazione e sul tema bilancio. In merito agli effetti del decreto immigrazione, si costituirà un tavolo tecnico che si confronterà sul Governo portando alcune precise proposte. L’obiettivo è quello di non generare nelle nostre città ‘invisibili’, ovvero persone non inserite in sistemi di gestione, integrazione e anche controllo, con l’effetto di accrescere l’insicurezza per tutti. In merito alla Finanziaria, come Comune, nonostante i forti tagli, senza alzare tasse e limitare servizi, riusciremo a chiudere il Bilancio preventivo, ma ci auguriamo anche in questo caso che l’interlocuzione con il Governo porti a dei miglioramenti che non penalizzino comuni virtuosi come il nostro e di conseguenza i cittadini cremonesi”.

 

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