Politica

Fasani: 'I fondi per S.Felice? Il Comune non li aveva neanche chiesti per le opere fognarie"

L'ingresso del quartiere San Felice

Riprende una polemica di qualche mese fa, il consigliere di opposizione Federico Fasani, in merito alla mancata assegnazione al Comune di Cremona dei contributi per la riqualificazione del quartiere San Felice, nel piano di riparto dei Fondi per le periferie deciso dal governo giallo verde la scorsa estate. “Poco tempo fa – afferma Fasani –  la minoranza in Consiglio Comunale ha preso una bella sgridata dal Professore per non averlo seguito nella crociata contro il governo giallo-verde reo di avere sospeso i finanziamenti per il progetto di riqualificazione di San Felice. Lo sciacallaggio politico si basava sul sillogismo per il quale se il Governo non avesse sbloccato i soldi,  il quartiere sarebbe andato sott’acqua tutte le volte che una pioggia eccezionale avesse interessato quella parte di città e la colpa, ovviamente, sarebbe stata della minoranza”. Questo il preambolo di Fasani, che si riferisce all’ordine del giorno presentato lo scorso settembre dal capogruppo del Pd Rodolfo Bona che chiedeva di spronare la Regione a fare pressioni presso il Governo per lo sblocco dei fondi, anche  sollevando la questione di legittimità costituzionale. L’OdG era stato votato solo dalla maggioranza consigliare e l’assessore Andrea Virgilio aveva commentato che “a differenza di altre città dove il colore politico è stato messo in secondo piano, qui c’è tutta la vergogna di Lega e Forza Italia che votano contro Cremona. Mentre a Roma Forza Italia attacca lo scippo, in Lombardia cerca di attaccarsi alla poltrona”.

“Peccato – incalza adesso Fasani – che  una recente uscita del consigliere regionale del PD Piloni, improvvisandosi  ‘crocerossina’ del Sindaco Galimberti, abbia brillantemente messo a nudo l’inganno. Piloni, infatti, aveva chiesto 800.000€ alla Regione (incassando una porta in faccia) per ‘interventi strutturali di laminazione nel quartiere San Felice’. Ma come, quindi questi lavori non erano previsti nel progetto del Professore? Mentre le altre città omologhe come Mantova o Sondrio, per dirne alcune, progettavano opere per 17 milioni e ottenevano il finanziamento al primo colpo, Cremona progettava per 7 milioni, veniva ripescata nelle graduatorie dopo un anno e, con la consueta superficialità,  dimenticava pure di risolvere il problema più importante di San Felice, il problema idrogeologico. Ed in effetti la prima cosa a cui pensare per questo quartiere era proprio la risoluzione dei problemi legati allo smaltimento delle acque sia fognarie che piovane. Un intervento strutturale di adeguamento della rete è quantomai necessario soprattutto alla luce delle sempre più frequenti precipitazioni straordinarie. Grazie a Piloni scopriamo che tutto questo all’Amministrazione Cremonese era ignoto”.
Quindi la conclusione: “A pensarci bene però è tutto ovvio. Questa è l’amministrazione degli interventi di facciata, che ha inscenato cinque anni di campagna elettorale maldestra a spese dei contribuenti senza produrre un solo progetto concreto per Cremona. Per San Felice si è pensato agli orpelli  ma ci si è dimenticati la sostanza. Anzi, peggio, la vicenda del finanziamento di San Felice è servita ai nostri amministratori per fare un po’ di retorica contro il governo e per cercare di indurre indignazione contro la minoranza in Consiglio Comunale, rea di non volere prendere parte alla “recita”.
E’ comodo fare foto in cantieri pensati, progettati, realizzati e pagati da altri come il Polo Tecnologico o l’Università Cattolica. Più difficile è progettare avendo una traiettoria”.

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