Cronaca

'Interventi e risposte': i sindaci scrivono a Trenord e Rfi a un anno dalla tragedia di Pioltello

I sindaci dell’asta ferroviaria Cremona-Treviglio hanno inviato una lettera a Trenord ed Rfi per raccontare il “Natale dei pendolari”, ridferendosi principalmente alla tragedia di Pioltello, avvenuta lo scorso gennaio e nella quale sono morte tre donne. “Da quel 25 gennaio, saranno 11 mesi esatti a Natale, nulla è come prima. Non lo è per le famiglie di Pierangela, di Giuseppina e di Ida, vittime della sciagura ferroviaria mentre, come ogni giorno, si stavano recando al lavoro. Non lo è per i loro parenti, gli amici, i colleghi. Non lo è per le loro Comunità e per noi sindaci che le rappresentiamo. Anche per voi che ci leggete, nulla avrebbe dovuto essere come prima, ma i fatti contraddicono questa speranza”. A firmare la missiva i primi cittadini di Crema, Cremona, Caravaggio, Soresina, Castelleone, Olmeneta, Casaletto Vaprio, Capralba, Madignano e Casalbuttano.

I sindaci rimarcano alle società i disagi di questa linea, ai quali i pendolari sono costretti ogni giorno: guasti, ritardi, soppressioni, annullamenti dei treni. “Tutto questo è frustrante e offensivo. Per noi sindaci, costretti a registrare impotenti i malesseri dei pendolari e i silenzi di chi dovrebbe dare risposte. Per i nostri concittadini, che su quei treni consumano una parte cospicua della loro esistenza, qualcuno addirittura la perde, come è accaduto a Pierangela, Giuseppina e Ida. Perdere la vita su un treno mentre si corre a guadagnarsi da vivere, beffa insopportabile, soprattutto perché accade nel 2018”.

Consapevoli che il tema sia complesso, ricordano che Trenord non può sottrarsi dall’intervenire. “Oggi sono gli stessi pendolari della Linea Cremona Milano via Treviglio a chiedervi la restituzione del loro tempo, quote di vita che non abbiamo il diritto di trattenere, e noi sindaci dei Comuni lungo questa tratta, schiacciata da standard lontani dalla media regionale, chiediamo senza distinzioni ideologiche un atto di sapienza politica ma anche di elementare umanità”. “Non vogliamo  – concludono – sopportare un altro anno di svantaggi, non possiamo più sopportare che ci si comporti come se l’incidente di Pioltello non si fosse mai verificato. Abbiamo bisogno, subito, di risposte”.

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