Cronaca

Treni, medici sostituiti all'ultimo in sala operatoria a causa dei ritardi

Non c’era bisogno di conferme: la linea ferroviaria Mantova Cremona Milano, che ogni giorno trasporto centinaia di pendolari verso il capoluogo e in direzione opposta, è da anni tra le linee più disastrate. Ma due nuovi casi limite la dicono lunga sull’efficenza del servizio. A farsi sentire oggi sono quattro medici in servizio all’ospedale Poma di Mantova e il vicepresidente di Italia Nostra – Lombardia, tutti utenti della linea che transita anche per Cremona e protagonisti di alcuni singolari episodi riportati sulla Gazzetta di Mantova.

Il primo è raccontato dal chirurgo maxilo facciale Angelo Cangiano: “E’ capitato più di una volta di dover trovare al volo un collega che mi sostituisse in sala operatoria a causa dei ritardi dei treni”. Gli fa eco Alfonso Ciccone, primario di neurologia all’ospedale mantovano: “Tutte le mattine, prima dell’attività in reparto, dove abbiamo trentatré letti, ci riuniamo tra neurologi e neurochirurghi per un briefing sui pazienti. Stanco di telefonare ogni volta per avvertire del ritardo, sono stato costretto a posticipare l’orario della riunione di venti minuti”.

A sottolineare la qualità del servizio c’è anche la testimonianza di Ernesto Morselli, vicepresidente di Italia Nostra – Lombardia: “Sono partito da Mantova alle 8.41 e dopo aver vagato per quattro carrozze in cerca di tepore mi sono rassegnato. Abbiamo viaggiato tutti imbacuccati, con addosso piumini e berrette e battendo i denti. Il controllore lo abbiamo visto solo a Milano Lambrate”. Il risultato? Febbre e raffreddorre…a causa del riscaldamento del tutto assente ora sui treni si prende anche l’influenza.

Giovanni Rossi

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