Cronaca

Una banda di nomadi attiva da 20 anni dietro il furto da Migliavacca

E’ stata arrestata e verrà processata per direttissima oggi J.J., 46enne serba disoccupata e pregiudicata, colpevole, nel tardo pomeriggio di giovedì, di un furto presso la ‘Pellicceria Migliavacca’, insieme a un complice. I due si sono introdotti nel negozio tentando di distrarre il proprietario, chiedendo informazione sui vari capi. Mentre la donna parlava con il 48enne, l’uomo è riuscito a prendere un capo in pelliccia, nascondendolo sotto il cappotto. Al negoziante non sono però sfuggiti gli strani movimenti. Questo ha messo in allarme i malviventi, che hanno tentato di fuggire. La donna è stata bloccata dallo stesso negoziante, mentre il complice è riuscito a dileguarsi nelle vie circostanti.

La pelliccia rubata per un valore di 4.700 euro, è stata però ritrovata presso i giardini di Piazza Roma ed è stata restituita al negozio. La donna è stata trattenuta presso le camere di  sicurezza della Caserma S. Lucia in attesa della direttissima. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri la donna era aiutata da due complici, verosimilmente connazionali con ruoli precisi.

Oltre il complice fuggito con la pelliccia, infatti è stato individuato un altro soggetto che all’esterno e a bordo di un’autovettura ha fatto da “palo” . Si tratta dei componenti di una banda di etnia nomade, ma di nazionalità serba dediti specificatamente a questo tipo di furti, che ha fatto ingresso in Italia attraverso il valico di Gorizia a fine novembre.

Che siano i componenti di una banda e che siano soliti rubare pellicce o capi di abbigliamento costosi con il modus adottato a Cremona e poi fare rientro nel proprio paese di origine è stato appurato anche dai dati emersi a seguito degli accertamenti tecnico scientifici effettuati sulle impronte digitali della donna che hanno fatto emergere come la stessa da quasi venti anni sia stata arrestata e denunciata in vari centri del Nord – centro Italia, come Macerata, Milano, San Remo e Arezzo, nonché dell’estero tanto da essere stata segnalata dall’Interpol di Ginevra come persona dedita alla commissione di furti di capi di abbigliamento costosi o pellicce.

Sempre a carico della donna è risultato anche un provvedimento di rintraccio per una condanna emessa per furto a 5 mesi e 20 giorni di reclusione comminata nel 2000 dal Tribunale di Macerata. Sempre dagli accertamenti posti in essere dai Carabinieri, è emerso che i tre hanno il proprio nascondiglio e base logistica in un campo nomadi della zona di Peschiera Borromeo.

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