Cronaca

Piazza Marconi è tornata ai cremonesiNon è più un sogno ma realtà da vivere

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Finalmente. Piazza Marconi è tornata alla città. Nove anni dopo il cantiere infinito. Grazie alla determinazione di Giovanni Arvedi che ha subordinato il suo intervento su palazzo dell’Arte per farne il museo del Violino, al rispetto di tempi certi per il parcheggio sotterraneo e per quella piazza che lui ha fortissimamente voluto. Ci voleva un uomo d’acciaio (facile l’accostamento visto quello che produce) ma dal cuore grande, che si è emozionato quando ha ringraziato i suoi dipendenti, molti ieri presenti con le famiglie sulla nuova piazza, perchè è stato grazie al loro lavoro che si è donato alla città questo nuovo centro di aggregazione. “La piazza mai finita” ora è bellissima, un fondo di pietra, tanto verde, panchine, una illuminazione efficace e allo stesso tempo discreta, e poi quella splendida vista della antica piscina della villa romana che ricorda il nostro passato lontano oltre 2200 anni, quando Cremona venne fondata dai romani.

La piazza voluta da Farinacci con quello slargo che doveva servire per le adunate e per i cortei verso il palazzo dell’Arte, sede del Premio Cremona, in realtà non è mai stata conclusa. Prima è servita da parcheggio, poi da mercato, poi da stazione dei pullman. Adesso è davvero una piazza nella concezione più moderna: luogo di ritrovo, luogo di passeggio, spazio culturale e anche un grande anfiteatro all’aperto da sfruttare per le manifestazioni. Ha ragione il sindaco Perri: “Si è realizzato un sogno”. Un sogno di tutta la città. Adesso la piazza viene consegnata ai cremonesi perchè la vivano, la usino, la tengano come una cosa cara.

Visibilmente commossa anche la moglie del cavalier Giovanni Arvedi, la signora Luciana Buschini che ha seguito passo passo i lavori per la riqualificazione. I tempi sono stati rispettati e quindi il cavalier Arvedi ha voluto premiare tutti quelli che hanno lavorato senza sosta per arrivare ad un risultato che riempie tutti d’orgoglio.

La restituzione ai cremonesi era un evento atteso, tanto che la piazza era stracolma di gente. E bene hanno interpretato le due bande (la Civica di Cremona e quella di Pizzighettone) il sentimento dei presenti con l’esecuzione finale dell’”Inno alla gioia”.

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