Ambiente

Procede smantellamento Tamoil: operai in quota sulle torri di distillazione

Entra nel vivo lo smantellamento dell’ex raffineria Tamoil, avviato a fine estate e destinato a concludersi nel dicembre 2019. Martedì pomeriggio sono iniziati i lavori per la demolizione delle torri di distillazione: sono state montate due grosse gru con cestelli dentro i quali gli operai si sono mossi per smontare, pezzo dopo pezzo, le alte torri che sono state per decenni simbolo della raffineria. L’intervento viene eseguito dalla ditta Armofer incaricata da Tamoil e, come ha precisato più volte l’assessore Alessia Manfredini, riguarda unicamente la demolizione degli impianti e di piccoli fabbricati presenti sopra il piano campagna ormai dimessi e bonificati dai residui di processo, senza nessuna interferenza con il suolo.

I lavori di demolizione riguardano in questa fase gli impianti dell’area 5, la più estesa di quelle interessate alla dismissione secondo il progetto presentato dall’azienda e validato dal Ministero dello sviluppo economico. In particolare le componenti più alte (alcune torri arrivano fino a 60 metri) saranno imbragate, abbassate a terra e qui decostruite. Una ventina tra operai, architetti ingegneri della ditta Armofer sono al lavoro nell’area di cantiere di circa 70mila mq, su cui insiste un quantitativo di circa 25 – 30mila tonnellate di metallo, acciaio di varie qualità, tra camini, tubi, torri di distillazione, scambiatori, pompe, reattori. Una parte residuale è invece in cemento armato. Tutto verrà ridotto in pezzi di dimensioni ridotte (‘bocche da forno’), e sarà avviato a recupero.

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