Cronaca

Gli spinse la testa sotto il treno. Condannato a 9 anni e 6 mesi per tentato omicidio

L’avvocato Fabio Galli

Tentato omicidio e tentato furto. Con queste accuse, Agboneda Collins, 24 anni, nigeriano, è stato condannato dal gup Elisa Mombelli ad una pena di nove anni e sei mesi di reclusione. L’imputato, ora in carcere, in Italia da due anni con regolare permesso di soggiorno, è stato processato con il rito abbreviato. Era difeso dall’avvocato Fabio Galli. L’episodio risale allo scorso 24 maggio alla stazione di Crema. Collins e la vittima, un senegalese di 22 anni, avevano cominciato un’accesa discussione all’esterno della stazione ferroviaria, continuata poi sul marciapiede del primo binario. Motivo del contendere: l’imputato avrebbe cercato di rubare la bicicletta alla vittima: il senegalese si era opposto, scatenando la reazione del nigeriano che aveva spinto a più riprese il 22enne sotto un treno in partenza per Cremona dalla stazione ferroviaria di Crema. “Un gesto di una violenza inaudita”, aveva commentato il dirigente del Commissariato Daniel Segre. La scena era stata ripresa dal sistema di videosorveglianza.

Quel giorno la vittima era stata avvicinata da Collins e da un altro uomo, che dovrà affrontare un processo a parte per la tentata rapina della bicicletta. Minaccioso l’atteggiamento di entrambi: volevano la bici del giovane senegalese. Il ragazzo si era difeso, e tra i tre era nata una colluttazione. Ad un certo punto il treno aveva cominciato a muoversi. Nel parapiglia il nigeriano aveva afferrato la vittima, sbattendola contro un vagone. Poi ancora lo aveva preso per la testa tentando di spingerlo sotto le ruote.

Per fortuna il 22enne era riuscito a salvarsi. Malconcio, era stato trovato dalla polizia su una panchina. L’aggressore, anche grazie alla descrizione accurata della vittima, compresa la maglietta che indossava, era stato rintracciato in una struttura di accoglienza di Madignano dove erano ospiti 7 richiedenti asilo. Qui i sospetti si erano concentrati su un ragazzo zoppicante che mostrava graffi sul corpo. Poi era spuntata  una maglietta arancione sporca di sangue, particolare che insieme ad altri elementi aveva reso evidente il suo coinvolgimento nel fatto avvenuto alla stazione.

A Collins, oltre al tentato omicidio, era contestata anche la tentata rapina della bicicletta. Il legale della difesa, che per il tentato omicidio ha puntato su un eccesso di legittima difesa, sostenendo che poco prima anche il suo cliente era stato aggredito dal senegalese, è riuscito a far cadere la seconda accusa. All’imputato, infatti, è stato contestato il reato meno grave reato di tentato furto.

Sara Pizzorni

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