Cronaca

2,5 milioni spesi per le visite intramoenia: ma i medici preferiscono lo studio privato

Perchè pur avendo investito oltre due milioni e mezzo di euro per realizzare spazi per visitare privatamente i malati all’interno dell’ospedale, l’Asst di Cremona ha scelto di autorizzare ai medici ospedalieri l’Attività Professionale Intramuraria Allargata, cioè la possibilità di effettuare visite anche fuori dall’ospedale? Se lo chiede il Comitato dei Controlli della Regione Lombardia presieduto dall’avvocato Piero Giuliani nella relazione per il 2017, analizzando le attività libero-professionali mediche nelle aziende sanitarie lombarde. Alle pagine 12-13 del rapporto si legge che “l’Asst di Cremona pur avendo ricevuto nel 2005 un contributo per 2.550.000 con devoluzione di quota parte del medesimo per disporre di spazi destinati al regime di libera professionale – dichiara di avere a disposizione spazi esclusivi all’Alpi (Attività Professionale Intramuraria Allargata) ma che gli spazi stessi sono insufficienti tanto da aver rilasciato autorizzazioni per l’Alpi allargata”.
Ricordiamo che un medico visita gratuitamente in un ospedale pubblico ma può anche visitare i pazienti a pagamento in libera professione. Insomma viene garantita la libertà ai malati di saltare eventuali liste d’attesa, pagando. Ma il medico può ricevere i malati dentro o fuori dall’ospedale? E’ obbligato a visitarli dentro l’ospedale se ha un contratto di esclusiva ricevendo circa 12mila euro l’anno nelle strutture che l’ospedale mette a disposizione per quella che in gergo si chiama “intramoenia” girando alla struttura ospedaliera una percentuale dell’incasso della visita (il 30% circa) al prezzo già stabilito con fattura dell’ospedale stesso: in Lombardia più di settemila medici visitano dentro l’ospedale e poco più di 900 fuori dall’ospedale.
Nelle strutture lombarde lavorano 14.363 medici di cui quasi ottomila esercita anche la libera professione fuori dall’ospedale. In genere si tratta di primari o comunque i medici più in vista. La Regione Lombardia sta cercando di prorogare per altri 5 anni la possibilità di continuare a visitare anche negli studi privati, effettuare cioè una deroga alla legge nazionale (la Balduzzi del 2012) nel timore che i medici migliori, costretti a visitare solo in ospedale, possano scegliere il privato lasciando la sanità pubblica impoverendola così dei sanitari migliori. Il Pd regionale accusa la Regione per questa nuova proroga sottolineando come la possibilità di visitare fuori dall’ospedale (appunto l’Alpi allargata come avviene a Cremona) dovesse essere un’eccezione, non la regola come invece si sta provando a fare in Lombardia in Lombardia.

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