Malato di gioco, perde soldi alle slot e fuori di sè si scaglia contro le macchinette del bar
Malato di gioco, dopo aver perso qualche centinaia di euro alle slot, fuori di sé per la rabbia e la disperazione, ha preso uno sgabello del bar e l’ha scagliato contro le macchinette. L’episodio, accaduto qualche giorno fa in un locale di Castelverde, riaccende i riflettori sul problema del gioco d’azzardo, un fenomeno che sta assumendo dimensioni davvero preoccupanti. La nuova droga. All’inizio solo un divertimento, poi un modo per scaricare le frustrazioni e alla fine una vera e propria malattia: la ludopatia, che ormai colpisce quasi tutte le fasce d’età. Quel che è successo a Castelverde ha visto protagonista un giovane, da tempo malato di gioco d’azzardo, che ha provato a tentare la fortuna. Quando ha perso tutto si è scatenato, danneggiando le slot all’interno del locale. Una volta riacquistata la calma, pare che si sia presentato in caserma dai carabinieri per raccontare l’accaduto.
In tanti hanno cercato di mettere mano al problema, dai corsi di aggiornamento sui temi del gioco d’azzardo organizzati dalla Confcommercio per i gestori di locali con al loro interno slot machine, alle varie normative che hanno cercato di risolvere la questione, riuscendo però solo a tamponarla.
Una vera e propria battaglia contro il gioco d’azzardo la sta sostenendo da tempo anche la Cascinetta Didattica Onlus di Castelverde presieduta da Gabriele Cervi che recentemente ha scritto al vice premier Luigi Di Maio, inviandogli anche un video appello, presentando soluzioni per contrastare questa patologia. Tra le proposte del presidente Cervi, che ha fondato un gruppo contro le slot di 3500 iscritti, quella di togliere dall’intero territorio nazionale le slot dai bar, osterie, edicole, trattorie e ristoranti, “tutti locali non idonei in quanto contenitori anomali e non deputati a questo gioco”.
“Tra l’altro”, ha spiegato Cervi, “come da legge regionale, il bar di Castelverde rientra nei punti sensibili dove i locali non dovrebbero più avere in concessione le slot. Bisognerebbe dare in concessione le macchinette ai gestori che nei locali hanno solo le slot. Tutto il resto è contaminazione per fare del business sulla pelle di persone fragili”.
Sara Pizzorni