Cronaca

Slot machine, il Tar respinge il ricorso Orari d'uso invariati

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia respinge il ricorso intentato da una sala giochi di Cremona nei confronti del comune, sulle fasce orarie adottate per contrastare l’utilizzo delle slot. Un ricorso tardivo, secondo la sentenza della sezione di Brescia del Tar. Nel febbraio 2016, infatti, il comune aveva adottato un regolamento sul gioco in cui consentiva di accendere alle slot per un massimo di otto ore al giorno affidando al sindaco il compito di determinare concretamente le fasce orarie. A dicembre dello stesso anno Gianluca Galimberti emetteva un’ordinanza con cui riduceva a sette ore (tra le 10 e le 13, e tra le 18 e le 22) l’orario di funzionamento delle slot.

Il ricorso presentato innanzi al Tar da una sala giochi cittadina avrebbe quindi dovuto impugnare il regolamento di febbraio, non l’ordinanza di dicembre, quando ormai i termini per contestare la normativa erano scaduti. Un difetto d’istruttoria dunque, evidenziato dal Collegio che definisce infondato il motivo del ricorso in quanto compiuto per emanare il Regolamento. Nell’ordinanza del sindaco erano inoltre presenti dati circostanziati sulla ludopatia dilagante a Cremona, la terza città in Lombardia e la ventesima fra oltre cento province italiane per presenza di slot machine, una ogni 117 abitanti. Dati che, come riportato dalla sentenza del Tar sulla base dei numeri forniti dall’Asl, sono ulteriormente lievitati negli ultimi due anni.

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