Cronaca

"L'Imu è una patrimoniale agricola I sindaci dimezzino l'aliquota", la richiesta di Coldiretti Cremona

“La nuova Imposta Municipale (Imu) introdotta dalla manovra appena varata dal Governo avrà un notevole impatto sui terreni e fabbricati rurali. Si va a colpire pesantemente un settore, quello dell’agricoltura, che già vive una stagione di indubbia difficoltà e che pure, anche in questa crisi, grazie in primis alla qualità delle nostre imprese si sta dimostrando strategico, determinante per l’economia reale. Di fronte ad un’imposta che, a tutti gli effetti, può essere considerata una ‘patrimoniale agricola’, la nostra Organizzazione sta facendo appello a tutti i Sindaci del territorio, affinché con le loro decisioni contribuiscano a rendere questo intervento più sopportabile per le imprese agricole”. Con queste parole il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli motiva la decisione di aprire il nuovo anno di attività scrivendo a tutti i primi cittadini della provincia di Cremona in merito alle disposizioni del cosiddetto “Decreto Salva Italia”. Ai Sindaci Coldiretti chiede di esercitare la facoltà – riconosciuta alle Amministrazioni Comunali – di “dimezzare l’aliquota prevista, sia per quanto riguarda i fabbricati rurali ad uso strumentale e abitativo, che per i terreni agricoli”.

Eccoil testo della lettera, inviata ad inizio 2012 ai Comuni: “Con il D.L. 6 dicembre 2001, n. 201, recentemente convertito in Legge, riguardante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, meglio noto come “Decreto Salva Italia”, vengono introdotte varie misure di grande impatto economico-finanziario per i cittadini e le imprese del nostro Paese. In particolare all’art. 13 si anticipa al 2012 l’applicazione dell’IMU che, per quanto riguarda gli immobili agricoli, siano essi terreni o fabbricati, stravolge la disciplina precedente, anche di recente introduzione, eliminando di fatto ogni agevolazione legata alla ruralità dei fabbricati, ormai consolidata nella forma attuale dal 1993 e solo quest’anno modificata dal D.L. n. 70/2011, ed escludendo inoltre anche la  riduzione d’imposta sui terreni agricoli prevista a favore dei Coltivatori Diretti che coltivavano direttamente il fondo, oltre ad incrementare i coefficienti moltiplicatori delle rendite catastali sui terreni stessi”.

“Viene fatta salva però – prosegue la lettera di Coldiretti Cremona rivolta ad ogni Sindaco del territorio – la facoltà da parte Sua di dimezzare l’aliquota prevista, sia per quanto riguarda i fabbricati rurali ad uso strumentale e abitativo, che per i terreni agricoli”.

Con forza si ribadiscono le ragioni di chi vive d’agricoltura: “Ci rendiamo conto dei grandi sacrifici imposti a tutti i Cittadini italiani e comprendiamo che, con la necessità improcrastinabile di reperire risorse certe ed immediate, si siano colpiti patrimonialmente quei beni conosciuti o conoscibili – prosegue la lettera a firma del Direttore Simone Solfanelli –. Ma, nel caso della categoria degli agricoltori, ci troviamo di fronte a una mazzata duplice, poiché gli imprenditori agricoli scontano tutti gli aumenti previsti per la generalità dei cittadini più questa sorta di patrimoniale agricola”.

Per questi motivi, evidenziata la congiuntura sicuramente difficile per le imprese del Paese, Coldiretti Cremona chiede ai Sindaci “di voler tenere conto della facoltà, prevista dalla norma, di agevolare il settore predisponendo un apposito provvedimento che dimezzi le aliquote ordinarie al fine di poterne dare attuazione nei tempi e nei modi stabiliti dalla legge”.

“Come ha evidenziato il nostro Presidente nazionale Sergio Marini, solo il senso di responsabilità e il bene che vogliamo a questo Paese ci hanno portati a non manifestare in piazza di fronte alle iniquità che questa manovra riserva al settore agricolo – spiega il Direttore di Coldiretti Cremona –. E’ chiaro che, finita “l’emergenza manovra”, Coldiretti intende aprire un serrato confronto con il Parlamento e il Governo per riaffermare il ruolo strategico di un settore determinante dell’economia reale, una leva competitiva formidabile per il Made in Italy nel mondo. Ruolo che troppo spesso sfugge a chi prende le decisioni, a livello nazionale come del resto a livello europeo”.

“Al contrario, va evidenziato che il vitale ruolo dell’agricoltura italiana non sfugge a tanti Sindaci dei nostri territori, che in molteplici battaglie si sono dimostrati i primi alleati di Coldiretti. Proprio in queste settimane i Comuni cremonesi stanno deliberando, rispondendo all’appello della nostra Organizzazione, chiedendo al Governo di porre fine ai finanziamenti che vanno a sostenere quello che, con la denuncia della ‘vicenda Simest’,  abbiamo definito il “falso made in Italy di Stato” – conclude il Direttore Solfanelli –. Vuole essere un’azione concreta, ma anche un atto simbolico, il fatto di aprire il nuovo anno di attività parlando ai Sindaci, e tramite loro a tutti i Cittadini, chiedendo una scelta chiara, netta, in questo caso in materia di IMU, a tutela delle imprese agricole che garantiscono il vero agroalimentare Made in Italy”.

 

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