Cronaca

Strada Sud, il Comitato si rivolge al Prefetto 'Tuteli i nostri diritti'

La questione circa il referendum sulla Strada Sud non solo non si è chiusa con le motivazioni inviate dal sindaco Gianluca Galimberti al Difensore Regionale, ma è sempre più tesa. Proprio le motivazioni di Galimberti hanno provocato una reazione durissima da parte del Comitato promotore del referendum che in data 8 agosto ha depositato “presso la Prefettura di Cremona una nota con relativi allegati con richiesta d’intervento del Prefetto a tutela dei diritti e degli interessi dei 3.040 cittadini che hanno sottoscritto il quesito referendario”. “Si è chiesto – dichiara Maria Cristina Arata, Presidente del Comitato – inoltre al Prefetto l’invio della nota in oggetto e dei relativi allegati, per il tramite della Prefettura, alla Presidenza della Repubblica e al Ministero dell’Interno, in quanto la mancata indizione del referendum rappresenta una grave violazione di diritti costituzionalmente garantiti”. I promotori sono ora in attesa di incontrare il Prefetto, cui è stato chiesto un appuntamento urgente. “Siamo delusi dal Sindaco  – spiega Arata – che dovrebbe tutelare i diritti di partecipazione dei cittadini e non screditarli accusandoli di prestarsi a strumentalizzazioni politiche e mediatiche e siamo certi che davanti al Difensore Regionale non avrà alcun credito se le motivazioni poste a fondamento del suo diniego saranno quelle contenute nella citata nota”.

Ma dal Comitato pro referendum entrano anche nel merito delle motivazioni esposte dal sindaco. Galimberti, in sostanza, aveva sottolineato che nel programma elettorale era previsto “la rinuncia alla Strada Sud”, rimarcato l’impatto ambientale della stessa e denunciato vizi da parte del Comitato, a partire dal fatto che le firme non siano state presentate in tempo utile. Inoltre ci sono altre due questioni che il primo cittadino ha posto sul tavolo: la modifica al regolamento chiesto dal Comitato dei Garanti, la pubblicazione sull’Albo Pretorio della variante parziale al Piano di Governo del Territorio, comprendente anche lo stralcio della Strada Sud e i costi dell’opera, stimati in minimo 150mila euro (leggi qui: Referendum Strada Sud: Galimberti spiega il motivo del ‘no’). Galimberti aveva infine chiesto di essere ascoltato dal Difensore Regionale per illustrare la propria posizione.

Ma i promotori ora rispondono punto per punto. A partire dal “fatto che la cancellazione della Strada Sud era contenuta nel programma elettorale: peccato abbia dimenticato di citare la norma che vieta i Referendum sulle materie contenute nel programma di mandato di un Sindaco che evidentemente sono sfuggite al Comitato Garanti che ha dichiarato legittimo ed ammissibile il quesito referendario relativo al mantenimento dellla Strada Sud nel Pgt”.

Il Comitato lamenta anche una disparità di trattamento circa il rispetto delle tempistiche: “Sul perché i termini previsti dal Regolamento per la nomina dei Garanti non siano stati rispettati ripercuotendosi su ogni altro termine previsto da Regolamento, il Sindaco liquida la questione, che di fatto è invece centrale, in poche righe, appellandosi all’impossibilità di reperire in tre anni e mezzo le candidature necessarie alla suddetta nomina. Al contrario i cittadini, che a causa del citato ritardo hanno ottenuto il parere di ammissibilità il 7 febbraio (invece del 30 dicembre) avrebbero dovuto attivarsi per raccogliere le firme in 15 giorni anzichè 60 come da Regolamento”. “Quindi i termini previsti dalle norme regolamentari sarebbero a parere del Sindaco da considerasi flessibili rispetto agli adempimenti in capo all’Amministrazione, perentori e inderogabili se gli adempimenti sono quelli a carico dei cittadini”, attaccano i promotori.

Il fatto, infine, che il Regolamento, anche a parere del Sindaco, sia “certamente bisognoso di revisione e adeguamento (punto 23 della sua nota), ma non introducendo frettolosamente una serie di previsioni atte solo a favorire dei destinatari specifici”, appare al Comitato “un’affermazione gravissima e poco rispettosa dei tre avvocati che nel loro parere ben argomentano le proposte di modifica finalizzate solo a rendere esercitabili diritti garantiti costituzionalmente”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...