Cronaca

3 euro l'ora per coltivare zucchine: 6 arresti ad Asola per caporalato

ASOLA – Caporalato. L’operazione è scattata all’alba di ieri, 16 agosto 2018, ad Asola,  presso  un vasto campo agricolo coltivato ad ortaggi. Il servizio rientra nell’ambito dei  “controlli straordinari nel settore agricolo, agroalimentare/forestale e ambientale – 2018“ disposti dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e finalizzato al contrasto dello sfruttamento della manodopera clandestina e del caporalato, coordinato dalla Compagnia di Castiglione delle Stiviere, ad operare la “task force” composta dai militari delle Stazioni di Asola, Castel Goffredo, Guidizzolo e Piubega in collaborazione con il nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Mantova e la Polizia locale di Asola.

L’attività ha interessato due appezzamenti di terreno attigui, situati tra i comuni di Asola e Piubega, di cui è proprietario un italiano, concessi in affitto a due cittadini bangladesi, titolari delle rispettive omonime aziende agricole. I militari sono intervenuti in due aziende agricole gestite da cittadini del Bangladesh, operanti nel settore della coltivazione e commercializzazione di zucchine. Dopo aver bloccato le vie di fuga, i militari hanno fermato e identificato 42 operai, di cui 24 privi di regolare contratto di lavoro, tutti sorpresi nelle operazioni di raccolta degli ortaggi e controllati a vista da tre cittadini bangladesi incaricati della “vigilanza“.
I lavoratori, tutti richiedenti asilo, in regola per quanto riguarda la permanenza sul territorio nazionale, sono stati ascoltati dai militari ai quali hanno dichiarato di lavorare mediamente 12/13 ore al giorno  e di percepire una paga oraria di 3 (tre) euro all’ora. Nel verificare le condizioni alloggiative dei braccianti è stato accertato, tra l’altro,  che  gran parte di essi erano alloggiati presso fatiscenti roulottes e camper, con un’ unico bagno per oltre 25 persone, il tutto appositamente allestito dallo stesso  proprietario del terreno in un’area adiacente ai campi coltivati.
Dopo aver verbalizzato le dichiarazioni di tutti i braccianti, i militari hanno proceduto all’arresto di 6 (sei) persone, ritenute responsabili, in concorso tra loro, del reato di caporalato. Gli elementi probatori raccolti dai militari operanti e condivisi dall’ Autorità Giudiziaria, hanno consentito di trarre in arresto le sei persone, di cui 5 (cinque) bengalesi ed 1 (uno) italiano del luogo.?Tutti gli arrestati sono stati accompagnati nel carcere di Mantova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il Prefetto di Mantova, Dottor Sandro Lombardi, ha espresso il suo vivo apprezzamento al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Mantova, Colonnello Fabio Federici, per la brillante operazione di servizio e peri i positivi obiettivi conseguiti finalizzati a contrastare le situazioni lavorative irregolari nel campo dell’agricoltura, che portano troppo spesso a ledere la dignità degli stessi lavoratori, nell’ambito di una problematica che è da sempre, oggetto di particolare attenzione da parte della suddetta Autorità.
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