Cronaca

'Nel mio bar niente slot, non voglio vivere sulla pelle altrui': la scelta etica di un barista

“No alle slot nel mio bar”. Una decisione drastica e controcorrente quella di Andrea Parolini, barista di Ostiano, che da inizio giugno ha riaperto il bar Maestà insieme alla moglie Elizabete con una nuova gestione, dopo averlo rilevato dal vecchio proprietario. Per quanto riguarda le slot, con il subentro sono state avviate le procedure per intestare gli apparecchi alla nuova gestione. “Ho però iniziato a riflettere fin da subito sul posizionamento di queste macchinette nel mio bar: le ho sempre odiate, così come odio il gioco d’azzardo”.

Durante il primo mesi di apertura, tuttavia, Andrea, ha constatato che il bar lavorava molto meno di quanto gli era stato illustrato dai precedenti proprietari. “In questo periodo i clienti mi hanno sempre detto che il lavoro sarebbe aumentato quando avremmo reinstallato le slot” racconta Andrea. “Allora mi sono fermato a riflettere e ho capito che il mio lavoro non è quello di stare dietro ai giocatori d’azzardo, vedendo gente che butta via soldi ogni giorno, a volte fino a rovinarsi. Mia moglie ed io non possiamo pensare di vivere sulla pelle altrui. Io voglio aumentare il mio lavoro facendo in modo che le persone passino da me a bere il caffé o a fare l’aperitivo, perché offriamo loro prodotti di qualità. Forse questo ci farà perdere alcuni clienti, ma abbiamo voluto fare una scelta etica”.

Così martedì mattina Andrea ha telefonato ai gestori delle slot, che avrebbero dovuto tornare a giorni nel bar, dicendo “che potevano tenrsele. Dopo questa decisione mi sono sentito come liberato da un peso, perché sono convinto che il mio lavoro sia qualcosa di diverso. Mi rendo conto che questa decisione comporterà per me una serie di mancati introiti, ma non voglio vivere di questo”.

Dunque ora l’obiettivo della coppia è quello di rilanciare l’attività, e farlo in modo sano. “Prima questo era considerato un bar di bassa categoria, dove c’erano solo i pensionati che giocano a carte e gli ubriaconi. Ora vogliamo che il Bar Maestà perda questa nomea, che diventi un posto diverso e piacevole, partendo comunque dal presupposto che la nostra porta è aperta a tutti tranne che ai maleducati.

Anche per questo in autunno punteremo anche a organizzare degli eventi, come mostre, presentazioni di libri, riunioni, eventi culturali, musica, ecc. Insomma, voglio rendere il locale uno spazio aperto a tutti, un punto di incontro e di ritrovo”.

Laura Bosio

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