Acqua, l'insistenza di Salini mette a dura prova la tenuta della maggioranza in Provincia
Resta bollente il confronto sul futuro della gestione del servizio idrico a Cremona. Per martedì 17 è in programma una seduta del Consiglio provinciale. Nell’occasione, l’opposizione dovrebbe presentare un ordine del giorno con il quale chiedere il rispetto dell’atto di indirizzo votato all’unanimità dal Consiglio stesso lo scorso 21 dicembre. Quando, in sostanza, il Consiglio si è espresso apertamente a favore della gestione pubblica (in house) dell’acqua. Il nuovo ordine del giorno si rende necessario alla luce della delibera assunta dalla giunta Salini a sole 24 ore di distanza da quel pronunciamento unanime del Consiglio, delibera con la quale la Provincia ha di fatto ignorato l’atto di indirizzo dei consiglieri e ha deciso di portare avanti la proposta di società mista.
In vista della seduta di martedì, gli occhi sono puntati soprattutto sulla Lega cremasca: come si comporteranno i consiglieri di quell’area a fronte di un possibile ordine del giorno dell’opposizione? La Lega di Crema, si sa, è da sempre per la gestione pubblica dell’idrico e se dovesse votare con l’opposizione Salini non avrebbe più la maggioranza.
Ma non è, quello del Consiglio provinciale, l’unico fronte caldo sul tema. Prima della seduta di martedì si riuniranno i sindaci del centrodestra per definire una linea comune sulla gestione dell’idrico. All’incontro, a quanto si apprende, non sarebbe invitato il presidente Salini, che tuttavia conterebbe di partecipare ugualmente. E anche questo dà la misura del clima di incertezza e tensione nella maggioranza sull’argomento.
C’è poi il capitolo dei ricorsi. Si sa che alcuni sindaci stanno lavorando ad un ricorso al Tar contro la delibera con la quale la giunta provinciale il 22 dicembre ha deciso di procedere con la proposta di società mista.
Infine, la linea di Cremona. A quanto è emerso dall’incontro tra il sindaco e il Comitato Acqua pubblica, il Comune capoluogo sarebbe pronto a prendere le distanze dalla delibera della giunta Salini con un voto contrario in sede di riunione del Cda dell’Atto, in agenda per i prossimi giorni.
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