Cronaca

Poliziotto accoltellato: rito abbreviato per il nigeriano accusato di tentato omicidio

L’avvocato Carlo Alquati

Sarà processato con il rito abbreviato, il nigeriano 33enne arrestato lo scorso 23 aprile per tentato omicidio dopo aver accoltellato un poliziotto, cercando poi di gettarlo dalla tromba delle scale. A chiedere il rito abbreviato è stato lo stesso imputato, difeso dall’avvocato Carlo Alquati. Il pm aveva già chiesto il giudizio immediato davanti al collegio, ma a causa di un vizio di notifica è stato ancora possibile, visto che non erano scaduti i termini, fare richiesta di abbreviato. Quindi ora si torna davanti al gip che dovrà fissare l’udienza. Attualmente il nigeriano si trova in carcere a Monza. In un primo momento era stato condotto a Cà del Ferro, ma aveva incendiato la cella e il materasso, così era stato trasferito nel penitenziario di Pavia dove però aveva creato altri guai. Si è reso quindi necessario un ulteriore trasferimento a Monza.

L’episodio era accaduto in via Bissolati, dove alle 22 gli agenti della volante, chiamati da una donna nigeriana, erano intervenuti per una lite in condominio. Dopo aver raggiunto l’appartamento, salendo le scale, i poliziotti avevano bussato, pensando di dover semplicemente sedare una lite in famiglia. Non si aspettavano che l’uomo che si era presentato ad aprire fosse armato di un coltello da cucina con una lama di 20 centimetri. Non si aspettavano neppure di essere improvvisamente aggrediti. Il nigeriano, infatti, si era scagliato addosso agli agenti, cercando di colpirne uno al petto.

L’agente era riuscito a schivare parzialmente il colpo, deviandolo sulla spalla. Questo gli aveva però provocato una profonda ferita, fortunatamente non letale. Per la violenza del colpo, l’arma si era addirittura spezzata. Non contento, lo straniero, in preda ad una furia cieca, aveva afferrato di peso il poliziotto, cercando di scaraventarlo giù dalla tromba delle scale. Ad evitare il peggio era stato il collega che era riuscito a trattenerlo per il cinturone e per la giacca. Il nigeriano lo aveva anche morso ad un dito con una tale violenza da bucare i guanti protettivi. Si era poi scagliato contro il secondo agente, mordendolo con violenza sul petto. In ausilio ai colleghi era intervenuta una seconda pattuglia che era riuscita a fermare la violenza dell’uomo grazie all’utilizzo di uno spray urticante.

L’accusa per l’imputato è di tentato omicidio aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il nigeriano era già destinatario di un ordine di custodia cautelare per violenza sessuale (accaduta in Sardegna) per la quale doveva scontare sette mesi. A Cremona si trovava ospite insieme al fratello di alcuni amici connazionali.

“Dopo la lite con il fratello”, ha spiegato l’avvocato Alquati, “il mio cliente non sembrava troppo presente. Da parte sua non c’era intenzione di uccidere, non aveva nulla contro gli agenti. Lui stava litigando con il fratello e non riusciva a capire come mai fosse intervenuta la polizia”.

Sara Pizzorni

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