Cronaca

La zona Cascinetto cambia volto. Via il campo di rugby Ok a due aree commerciali

Adottata dalla Giunta la variante al piano integrato di intervento ‘Città dello sport’ in via Postumia, con una serie di modifiche rispetto al piano originario datato 2010, quando vennero realizzati i nuovi campi di allenamento della Cremonese e la relativa palazzina. Un lungo iter quello che ha visto coinvolti il Comune e le proprietà private coinvolte e che ha tenuto conto dei mutati scenari economici, approdato infine al via libera di mercoledì in giunta a modifiche sia edificatorie che urbanistiche: nuovo accesso da via Postumia alla Città dello Sport; sistemazione del piazzale della palestra spettacolo; individuazione della nuova area con destinazione commerciale nella parte compresa tra i palazzoni del Cascinetto  e il cavalcavia di viale Concordia verso la tangenziale. Qui verranno realizzate due medie superfici di vendita, con relativi parcheggi nella parte adiacente il rondò Concorda – Postumia; l’attuale via cascina Corte verrà ampliata e completata con una pista ciclopedonale protetta. In fondo all’area di nuova edificazione verrà implementata l’area verde, con nuove piantumazioni: sorgerà quindi un vero e proprio parco urbano a servizio del quartiere.  Una precedente variante, datata 2014 prevedeva invece la realizzazione di un campo da rugby, idea nel frattempo abbandonata.

Le funzioni si confermano quelle già  previste: edilizia impiantistica, terziaria, commerciale, servizi specialistici, residenziale sociale (social housing) confermando il limite delle medie superfici di vendita per le funzioni commerciali.Nelle intenzioni dell’amministrazione questo comparto fungerà da connessione tra il quartiere Zaist (che si trova dalla parte opposta di via Mantova e verrà collegato con un sottopasso ciclo pedonale), il Cascinetto e il quartiere Giuseppina.

“Si tratta – si legge nella relazione tecnica approvata in giunta –  di un nuovo tessuto multifunzionale che nasce in quest’area di margine dei tre quartieri che ora appartiene a tutti ed a nessuno, ma che può diventare un nuovo luogo di appartenenza e di incontro. I quartieri acquisiscono così un nuovo Polo identitario con strutture polivalenti, pensate anche ad uso di tutti i cittadini, nuovi servizi che potranno essere poi arricchiti con la partecipazione degli abitanti, servizi sportivi ed ampi spazi verdi riappropriandosi infine di un non-luogo, che abbandonata la valenza di barriera invalicabile, si configura come una nuova meta, una passeggiata all’interno della città ed un affaccio sul verde”.

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, questa “nuova parte di città dovrà funzionare il più possibile come un sistema ecologico ‘autosufficiente’ in grado di massimizzare lo sfruttamento delle risorse esistenti in loco e provenienti dall’esterno, di minimizzare rifiuti, emissioni, scarichi, riducendo in modo significativo la sua impronta ecologica sull’ambiente e migliorando quella sociale. La questione principale riguarda l’autonomia energetica. I progetti insediativi dovranno studiare i più adatti sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili: solare termico, fotovoltaico, cogenerazione, geotermico”. g.biagi

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...