Economia

Lite giudiziale per affidamento consulenza, Aem pagò transazione da 20mila euro

Aem ha chiuso pagando 20.750mila euro, la lite giudiziale con gli studi professionali esclusi dalla gara per l’affidamento della consulenza alla srl Albion, sulla riorganizzazione societaria che portò alla ristrutturazione del debito e poi alla vendita di quote di Lgh ad A2a. “Altro che i 5.000 euro di cui ha parlato il presidente Siboni nell’ultima commissione di Vigilanza – afferma Federico Fasani, consigliere di minoranza che segue la vicenda fin dal suo nascere. “E’ un’altra dimostrazione dell’opacità con cui ha operato Aem: quella consulenza, lo dice il Tar e lo ha ribadito il Consiglio di stato, non è stata assegnata seguendo le regole e a pagare sono i cittadini cremonesi, azionisti di Aem tramite il Comune”.

La vicenda era tornata d’attualità nell’ultima commissione di vigilanza su un’altra contestazione ad Aem, quella formulata dall’Anac ai soci di Lgh (all’epoca Aem deteneva il 31%)  per le modalità di cessione delle quote ad A2A. A margine delle domande su questo caso, Fasani aveva ritirato fuori la questione Albion risalente a due anni prima e il presidente della ex municipalizzata Siboni, andando a memoria, affermò che la lite con i concorrenti esclusi si era risolta con una transazione da 5.000 mila euro, “forse 10.000, ma devo verificare”. Fasani chiedeva copia della transazione che ora fa chiarezza sulle cifre: 10.750 euro sono stati versati ai due studi tributari esclusi come risarcimento per le spese sostenute per la partecipazione all’appalto; 10mila euro sono andati ai loro avvocati.

Una vicenda che affonda le radici a tre anni fa quando esplose il problema dei 100 milioni di debito accumulati dalla patrimoniale del Comune. Per la ricerca di un advisor economico finanziario Aem, dove si era da poco insediato il nuovo presidente, aprì una procedura pubblica che vide vincitrice la ditta Albion, a cui tempo prima si era anche rivolto il Comune. Altri due studi professionali, Sgaravato e Righini vennero esclusi ma fecero subito ricorso al Tar contro l’aggiudicazione. Il Tar accolse le loro motivazioni: in sostanza era stata violata la par condicio.  Il 4 aprile 2016 arrivò la prima sentenza a loro favore del Tar; meno di un anno dopo, il 18 gennaio 2017, il Consiglio di Stato respinse l’appello di Aem, condannandola al pagamento delle spese processuali, 5000 euro per ciascuna delle due parti ricorrenti. g.biagi

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