Cronaca

E' morto il maestro Coppetti, 104 anni tra impegno civile e arte

Una delle ultime foto di Mario Coppetti, a metà marzo nel suo studio, al lavoro per il bassorilievo di Leonida Bissolati (foto Sessa)

foto Sessa

E’ morto Mario Coppetti, uno dei patriarchi del Novecento cremonese. A 104 anni compiuti il 10 novembre scorso, Coppetti ha ceduto nella mattina di giovedì a un arresto cardiaco. Ma già da alcuni giorni non si sentiva molto bene, circostanza che gli aveva impedito di essere presente, come ogni 25 aprile, alle cerimonie per l’anniversario della Liberazione. “Scultore, socialista e antifascista”, queste le tre definizioni che preferiva. Il funerale sabato 28 aprile alle 10 a Sant’Agata. Alla figlia Silvia e al genero le condoglianze della redazione di Cremonaoggi.

Ancora attivo nel suo studio di via Chiara Novella, dove stava ultimando proprio in questi giorni il bassorilievo di Leonida Bissolati, Mario Coppetti era nato a Cremona il 10 novembre 1913 in una casa di via Milano, l’attuale via Ghinaglia. Il padre era fuochista delle ferrovie. Scultore dall’età di 13 anni, Coppetti è stato antifascista ed esule in Francia; entrò in contatto con i grandi artisti d’Oltralpe ed espose nel 1938 lo splendido busto della madre al Salon des Artistes. Frequentò uomini di prestigio e di grande cultura. A Parigi tra gli antifascisti era con Ernesto Caporali, dirigente della Camera del Lavoro esiliato da Farinacci, con Guido Miglioli alla guida delle lotte contadine delle campagne. Aderì a Giustizia e Libertà dei fratelli Rosselli. Al rientro volle contribuire alla ricostruzione della città e della democrazia. Insegnante al Liceo Scientifico, entrò nell’amministrazione civica e fu vicesindaco e assessore al lavori pubblici e all’urbanistica dal 1957 al 1969. Dal 1969 al 1975 è stato Presidente dell’Autostrada Piacenza-Cremona-Brescia e dell’Anpi provinciale dal 1996 al 2006.

Iscritto al Partito Socialista fin dal 1943 in periodo clandestino, dopo la liberazione ha fatto parte dell’esecutivo del partito dal quale uscì per aderire al Partito Socialista dei Lavoratori Italiani di Giuseppe Saragat. Nel 1954 rientrò nel partito socialista e vi restò per sempre.

Scultore di grande maestria, Coppetti ha partecipato a numerose mostre personali e collettive. Sue opere si trovano in molte città italiane. Nel cimitero di Cremona ha realizzato il monumento ai Caduti della Resistenza. Già vicino al secolo di vita, aveva realizzato il ritratto di Giuseppe Mazzini e di Claudio Monteverdi ai giardini pubblici, di Boldori al DueMiglia, di Leonida Bissolati in via Palestro. Proprio all’uomo politico socialista cremonese, Coppetti ha dedicato il suo ultimo lavoro, il bassorilievo in terracotta che verrà collocato in corso Vittorio Emanuele, sullo stabile all’angolo di via Ettore Sacchi vicino al teatro Ponchielli. Qui agli inizi del Novecento si trovava l’osteria della Marcella, dove nacque l’Eco del popolo e dove si dava appuntamento la bohème cremonese del tempo oltre a tutti gli esponenti del socialismo d’inizio secolo che proprio in questa osteria facevano capo a Leonida Bissolati.

Di Coppetti non vanno dimenticati inoltre il bassorilievo di Stradivari al Museo del Violino e il pallone con filo spinato presso lo stadio Zini, in memoria del calciatore della Cremonese Vittorio Staccione, morto in un campo di concentramento tedesco.

Tra i primi a ricordare Coppetti, c’è Gianluca Galimberti:  “E’ morto un riferimento unico, un testimone e un maestro della nostra città e del nostro paese. Ci mancheranno le sue parole, la sua presenza, il suo pensiero, le sue mani sapienti sempre capaci di generare arte. Siamo vicini alla famiglia, tutta la città è vicina in un grande abbraccio. Ma in realtà il maestro Coppetti resta tra di noi per sempre: resteranno sempre tra noi la bellezza della sua arte, la sapienza delle sue idee, la forza e il vigore del suo impegno, gli appelli ad una rinnovata educazione civica. I moniti a tenere alti i valori della resistenza, della democrazia, della convivenza civile siano per noi guida e stella polare. La sua fiducia e la sua speranza e il desiderio di bene e di bellezza ci spingono e motivano ad essere fedeli ai valori e agli ideali che il maestro ha incarnato”.

Anche il consigliere regionale Pd Matteo Piloni, a nome del Partito Democratico di Cremona esprime “il profondo cordoglio di tutta la nostra comunità per la scomparsa del Maestro Mario Coppetti, figura di primaria importanza del mondo politico, artistico e culturale cremonese. Di lui vogliamo ricordare il grande impegno civico e politico, fedele e coerente testimone dei valori fondativi della nostra Repubblica: democrazia, libertà e antifascismo. Siamo vicini, in questo momento, al dolore della famiglia, dei parenti e di tutti i conoscenti, ai quali vanno le nostre più sentite condoglianze. Con la sua scomparsa la comunità cremonese è, oggi, certamente più povera. Ai giovani, ai quali spesso si rivolgeva, e a tutti noi il compito di portare avanti i valori di cui Coppetti si è fatto importante interprete fino alla fine”.

Cordoglio anche dal presidente della Provincia, Davide Viola. “Sono profondamente dispiaciuto per la morte del prof. Mario Coppetti, ‘Scultore, socialista e antifascista’. Se ne va una parte importante della nostra storia, dalle lotte antifasciste all’attivismo, anche ai giorni nostri, politico e civico. Se ne va un grande uomo ed artista, nelle cui opere declinava gli ideali e le letture che dava del suo tempo, unendo tradizione ed innovazione artistica e culturale, plasmando con maestria volti noti e meno noti, fotogrammi del fluire della realtà. I suoi ideali di libertà, uguaglianza, pluralismo e difesa degli ultimi sono i nostri: questo il patrimonio che ci ha donato e che dobbiamo tramandare alle future generazioni, esaltandone l’impegno e la strenua difesa dei valori che lo animarono. Voglio, quindi, esprimere la mia totale vicinanza e quella della Provincia alla figlia Silvia ed al genero, con le più sentite condoglianze”.

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