Cronaca

Criminalità organizzata: sul territorio 'Ndrangheta, Cosa Nostra e gruppi stranieri

La Provincia di Cremona è al centro degli interessi della criminalità organizzata: da quella più storica, della ‘Ndrangheta, a quella siciliana di Cosa Nostra, fino alla più recente presenza di organizzazioni di origine straniera, che sta prendendo sempre più piede. Dati che emergono dalla “Relazione sull’attività delle forze di polizia, sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica, e sulla criminalità organizzata”, presentato dal Ministero dell’Interno nelle scorse settimane.

Secondo il rapporto, “per la sua favorevole posizione economico finanziaria, la provincia di Cremona è esposta agli interessi illeciti di soggetti riconducibili alla criminalità organizzata calabrese originari del crotonese e del reggino, presenti sul territorio e legati ad alcune cosche tra le quali la Grande Aracri”. Un nome già ben noto ai cremonesi, in quanto la famiglia in questione è già stata più volte protagonista di processi tra il nostro territorio e quello emiliano.

Secondo la relazione, si tratta di criminali “dediti al narcotraffico, al riciclaggio ed all’infiltrazione del tessuto economico locale (appalti pubblici e privati) mediante la realizzazione di strutture societarie funzionali alla commissione di reati fiscali”. In particolare, come spiega la relazione, nel 2016 la nostra provincia, insieme ad altre, è stata “interessata, dall’esecuzione di alcuni provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti soggetti, prevalentemente di origine calabrese, ritenuti responsabili di associazione per delinquere, estorsione, riciclaggio, intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta e facenti capo ad un soggetto affiliato alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto (KR). Le indagini, hanno consentito di far luce sulle condotte illecite di un sodalizio attivo nel settore delle costruzioni e del movimento terra. Nel
corso dell’attività investigativa, sono stati documentati i rapporti tra il sodalizio di Cremona ed alcuni soggetti legati alla ‘ndrangheta del crotonese considerati affiliati alla cosca Grande Aracri”.

L’edilizia risulta essere il settore verso cui viene indirizzata la maggiore attenzione, soprattutto attraverso la gestione di imprese maggiormente strutturate e la commissione di reati fiscali, fallimentari, di trasferimento fraudolento di valori e di usura” si legge nel documento. “Inoltre, è stata riscontrata anche l’operatività di affiliati alle famiglie “Iannone” e “Mancuso”, originarie dell’area compresa tra Cutro e Isola Capo Rizzuto (KR), impegnate nella gestione diretta o indiretta di diverse realtà imprenditoriali, funzionali alla commissione di vari reati (soprattutto di natura fiscale) e all’accumulazione di profitti illeciti, in parte destinati alla predetta cosca”.

Non è tutto, perchè anche la criminalità organizzata siciliana di Cosa nostra, risulta presente sul territorio: la relazione parla di “affiliati alla ‘famiglia’ di Niscemi (CL)”. Nel mese di gennaio 2016, in particolare, la Polizia di Stato “ha eseguito una confisca nei confronti di due commercialisti calabresi, con studi in Milano e Crema, per aver procurato, ad una famiglia mafiosa siciliana stabilitasi in Lombardia, diversi prestanome al fine di ottenere fatture per operazioni inesistenti e per aver creato nuovi canali per la circolazione e il reinvestimento dei profitti derivanti dalla gestione illecita di alcune cooperative lombarde”.

Per quanto concerne l’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati (tema centrale nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata), “nel corso del 2016 l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali ha prodotto risultati significativi per quanto riguarda il sequestro e la confisca di beni mobili e immobili” si legge nel documento.

Ma non è tutto, perché il nostro territorio è anche interessato da un’ampia presenza di gruppi criminali stranieri. In particolare, i cinesi risultano “coinvolti in casi di sfruttamento, in nero, della manodopera di connazionali, all’interno di aziende, specie nel settore tessile. Anche nello sfruttamento della prostituzione, si registra l’operatività di soggetti cinesi, oltre che di sudamericani, africani e dell’Est-Europa. Gli albanesi sono attivi anche nel traffico di sostanze stupefacenti”.

Guardando ai numeri, sul territorio della provincia, le segnalazioni riferite a cittadini stranieri nel 2016 hanno inciso per il 35% circa sul totale delle persone denunciate e/o arrestate. I reati maggiormente incidenti sono le lesioni dolose, le rapine, i furti, le ricettazioni e i reati inerenti agli stupefacenti. Nell’anno 2016, “sono stati complessivamente sequestrati 16,76 kg di sostanze stupefacenti e 93 piante di cannabis. In particolare, sono stati intercettate hashish (Kg. 6,89), marijuana (kg. 7,52) e cocaina (kg. 2,12). Nello stesso periodo le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, in relazione a tali delitti sono state 142 di cui 74 di nazionalità italiana e 68 stranieri. Per il traffico di stupefacenti, nello stesso anno risultano esser state denunciate 142 persone. Per quanto attiene ai reati predatori, sono stati denunciati molti furti (numerosi quelli in abitazione, con destrezza e di autovetture) e rapine (specie quelle eseguite nella pubblica via), sebbene entrambi risultino in diminuzione rispetto al precedente anno. Questi delitti sono facilitati dalla particolare conformazione del territorio, costituito da numerosi e piccoli comuni collegati da una rete viaria complessa ed articolata che offre buone possibilità di fuga. Inoltre, anche le segnalazioni riferite ai danneggiamenti hanno fatto registrare un dato non trascurabile così come le lesioni dolose e le estorsioni”.

PRINCIPALI OPERAZIONI DI POLIZIA

• 16 gennaio 2016 – Cremona, Parma, Reggio Emilia, Crotone, Montecchio Emilia, Guastalla, Bassano del Grappa – La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’operazione “Demetra II”, riguardante articolate indagini nei confronti di un’organizzazione criminale di matrice calabrese dedita principalmente all’usura, al reimpiego di denaro di provenienza illecita ed alla frode fiscale, ha eseguito un ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un soggetto di origine calabrese per i reati di cui agli artt. 416-bis c.p., 12 quinquies Legge n. 356 del 1992 e 7 L. n. 203 del 1991 nonché ha proceduto al sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 5 società, 28 beni immobili ubicati nella provincia di Crotone e 2 autovetture, per un valore complessivo stimato pari a circa 15.000.000 di euro.

• 20 gennaio 2016 – Cremona – La Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino algerino, pluripregiudicato, che dovrà rispondere del reato di rapina.

• 20 gennaio 2016 – Cremona – La Polizia di Stato ha indagato in stato di libertà 2 cittadini (uno nato in Italia e l’altro in Marocco), entrambi pluripregiudicati anche per reati specifici, responsabili dei reati di tentata rapina aggravata e lesioni personali dolose.

• 27 gennaio 2016 – Cremona – La Polizia di Stato ha dato esecuzione a 2 ordinanze applicative della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di 2 donne, entrambe pluripregiudicate, e residenti a Reggio Emilia, all’interno di un campo nomadi responsabili, in concorso, del reato di furto all’interno di un esercizio commerciale, di una cassetta di sicurezza contenente oltre 6.000 euro.

• 9 febbraio 2016 – Cremona – La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’operazione “Drug Surgery”, ha smantellato un sodalizio italo albanese dedito al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio cremonese. All’esito dell’attività che consentiva di sequestrare oltre 1 kg. di eroina e cocaina, la locale Autorità Giudiziaria disponeva una misura cautelare nei confronti di 8 soggetti (4 albanesi, 2 rumeni e 2 italiani).

• 12 luglio 2016 – Province di Lodi, Pavia, Cremona, Milano e Monza e Brianza – L’Arma dei Carabinieri, nell’ambito di attività investigativa avviata a Lodi nel 2011 dalla Polizia Provinciale, ha sottoposto ad arresti domiciliari, in esecuzione di ordinanza del Tribunale di Milano, 6 italiani (l’amministratore unico ed il direttore tecnico nonché un responsabile ed alcuni dipendenti di una società per azioni, operante nel settore del trattamento di rifiuti non pericolosi, con sede legale a Milano ed impianti operativi nel lodigiano e pavese) in quanto ritenuti responsabili, in concorso, di attività organizzate al traffico illecito di rifiuti, gestione e trasporto di rifiuti non autorizzati (attività che, mediante vari artifizi, consentivano profitti illeciti stimati in 4.500.000 euro). Nel medesimo contesto operativo, sono state deferite in stato di libertà altre 5 italiani, tra cui i titolari di 2 aziende agricole (in provincia di Lodi e Cremona) e di una ditta di trasporti (del cremonese), con il sequestro di 3 impianti di trattamento rifiuti della citata società (2 nel lodigiano ed il terzo nel pavese), per un valore stimato in 5.000.000 di euro.

Laura Bosio

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