Cronaca

Manutenzione straordinaria ponte: progetto ridimensionato Carenza fondi delle Province

I lavori dello scorso settembre sul ponte di Po (foto di repertorio)

Mancano 2 milioni e 400mila euro per completare la sistemazione del ponte in ferro tra Cremona e Castelvetro, rispetto ai 10milioni messi in preventivo dalle due province di Piacenza e Cremona, importo richiesto al Ministero dell’infrastrutture e dei trasporti e accolto nel decreto di dicembre che stanziava fondi per le varie  infrastrutture ammalorate tra le due sponde (“Interventi di emergenza per infrastrutture stradali insistenti sul fiume Po”, per interventi di emergenza e messa in sicurezza, per un import complessivo fino a 35 milioni di euro per l’anno 2017). Inclusa ovviamente quella che sta peggio di tutte, ossia il ponte tra Casalmaggiore e Colorno. Il Ministero tuttavia, rispetto alla richiesta di Cremona e Piacenza, ha stanziato solo 7 milioni 571 euro per il ponte in ferro, il manufatto più antico, demandando alle Province interessate il reperimento della differenza. Peccato che quei soldi non siano nelle disponibilità dei bilanci sempre più risicati delle Province, che pertanto hanno scritto al Ministero di autorizzare un intervento più limitato rispetto al previsto. Possibilità accordata.

Pertanto verrà definita una ipotesi progettuale “che consenta di affrontare le maggiori e più urgenti criticità contenendo la spesa entro i limiti del contributo assegnato, e garantendo, nel contempo, la realizzazione dei lavori indilazionabili e più urgenti di manutenzione straordinaria del manufatto in argomento”.  I presidenti delle due  Province, Davide Viola e Francesco Rolleri hanno predisposto un protocollo d’intesa che dà sostanzialmente il via alla progettazione esecutiva.

Sul ponte di Po è vigente un limite di velocità di 50 km/h, oltre che il divieto di transito per gli autoveicoli aventi massa a pieno carico superiore a 20 tonnellate, ad eccezione dei mezzi di soccorso e dei veicoli necessari per le operazioni di agibilità stradale, ed il divieto di circolazione dei veicoli e dei complessi di veicoli adibiti al trasporto di esplosivi o prodotti infiammabili, con portata superiore alle 3,5 t. g.biagi

 

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