Cronaca

Dopo rottura Confcommercio torna al Duc: 'Ma serve volontà di cambiare rotta'

Dopo l’uscita dal Duc (Distretto urbano del commercio) da parte di Confcommercio e Botteghe del centro, e la protesta contro la possibilità di realizzazione di un nuovo centro commerciale nella zona dell’ex Armaguerra, le associazioni tornano sui propri passi, di fronte ad un’apertura alla discussione da parte del Comune.

“Qualche settimana fa Confcommercio e le Botteghe del centro hanno annunciato la propria uscita dal Duc” si legge in una nota congiunta a firma di Vittorio Principe (presidente di Confcommercio Cremona) ed Eugenio Marchesi (presidente delle Botteghe del Centro). “Questa decisione era scaturita dalla necessità di attirare l’attenzione dell’amministrazione comunale e dell’opinione pubblica sullo stato di grave crisi in cui versa il piccolo commercio cremonese e sulla necessità che le strategie politico economiche venissero condivise e dibattute con le associazioni di categoria, rappresentanti di quelle piccole imprese che sono la colonna portante della nostra economia.

Come Confcommercio abbiamo denunciato un sistema di gestione del Duc che ormai era diventato quasi totalmente privo di contenuti. Il nostro intento era impedire che calasse il sipario su reali progetti di rigenerazione e rilancio economico o che questi venissero decisi dal solo sistema politico – istituzionale, trascurando l’esperienza di chi quotidianamente vive e opera nella nostra città”.

Ma qualcosa ora è cambiato. “A seguito della nostra richiesta, l’amministrazione comunale ha manifestato disponibilità a riprendere il dialogo sui temi strategici e ha convocato un Duc, con la partecipazione del sindaco e del suo vice, che vede all’ordine del giorno proprio la programmazione dei lavori del distretto e gli interventi sul centro storico”.

La riunione, prevista per giovedì pomeriggio, vedrà quindi la partecipazione di Confcommercio e Botteghe del Centro, “con lo spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto, ma anche con l’obiettivo di verificare se, effettivamente, ci sia la volontà di “voltare pagina” e riprendere un dialogo su cose concrete” continua la nota.

“Non è certamente la firma di una cambiale in bianco. Se ci saranno capacità di ascolto e condivisione delle strategie, saremo pronti a dare il nostro contributo, altrimenti ci chiameremo ancora fuori fino a un effettivo cambiamento di rotta. Il nostro compito, come associazione di categoria, non è quello di creare conflitti, ma di cercare soluzioni nell’interesse delle imprese che rappresentiamo. Ma non potremo mai abdicare al ruolo di tutela dei nostri iscritti, senza compromessi, né “pasticci”. E questo sarà quello che ribadiremo domani al tavolo del Duc”.

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